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Giovanni Lo Porto, il cooperante rapito in Pakistan nel 2012

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la scheda

Giovanni Lo Porto, il cooperante rapito in Pakistan nel 2012

Giovanni Lo Porto, palermitano, esperto di cooperazione internazionale, aveva 39 anni. Le ultime notizie su di lui risalgono al 2012, quando aveva raggiunto il Pakistan e dove avrebbe dovuto cominciare a lavorare per l'organizzazione non governativa tedesca Welt Hunger Hilfe (Aiuto alla fame nel mondo), nell’ambito di un progetto per portare aiuto alle popolazioni ancora in difficoltà in seguito alla grande alluvione che aveva colpito il Pakistan nel 2010.

Era il 19 gennaio 2012 quando Giovanni (amici e familiari lo chiamavano Giancarlo) - è stato rapito da quattro uomini armati. Il cooperante era insieme al collega tedesco Bernd Muehlenbeck, 59 anni. I due si trovavano a Multan, nella provincia del Punjab, al confine tra Pakistan e Afghanistan.

Nel dicembre del 2012 era stato diffuso un video nel quale era visibile solo il compagno Muehlenbeck che dichiarava: «Ora siamo in difficoltà. Per favore accogliete le richieste dei mujahidin. Possono ucciderci in qualsiasi momento. Non sappiamo quando. Può essere oggi, domani o tra tre giorni».

Muehlenbeck fu liberato in Afghanistan nell’ottobre del 2014, con un’operazione organizzata dalle forze speciali tedesche. I sequestratori lo consegnarono in una moschea alla periferia di Kabul. I rapitori avevano chiesto un riscatto, ma il governo tedesco non diede informazioni in merito dopo la liberazione. Non furono inoltre diffuse pubblicamente informazioni sulle condizioni di Lo Porto.

Lo Porto si era laureato a Londra, sempre nella cooperazione internazionale, e si è poi specializzato in Giappone. Precedentemente era stato in Repubblica Centro Africana, poi ad Haiti.

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