Silvio Berlusconi resta lontano da Roma. La battaglia sull’Italicum non appassiona il Cavaliere, che si tiene distante anche dalla guerra interna a Fi sulle liste per le prossime regionali. Tant’è che ieri ha affidato alla tesoriera Maria Rosaria Rossi il compito di presiedere l’ufficio di presidenza. Neppure la decisione del tribunale di Roma di respingere il ricorso presentato dal senatore D’Anna (Gal), sulla legittimità della Rossi ad usare il simbolo di Fi, gli ha fatto alzare un sopracciglio.
La politica non è più in cima ai suoi pensieri. E la conferma la dà involontariamente il coordinatore della Puglia Luigi Vitali. Recatosi ad Arcore per ricevere indicazioni sulla candidatura di Adriana Poli Bortone e sulle possibili date per una sua partecipazione alla campagna elettorale, Vitali rivela che «purtroppo ci si è messo di mezzo anche un viaggio in Cina che il Presidente deve fare». Probabilmente per alzare il prezzo sulla vendita del Milan dopo l’offerta del thailandese Mr Bee presentata ad Arcore. Un copione identico a quello che sta seguendo per Mediaset, dopo il faccia a faccia di lunedì sera con il tycoon di Sky Rupert Murdoch e le voci per un interessamento di Vivendi.
Comunque vadano a finire le trattative, il dato è che Berlusconi ha intenzione di liquidare parte dei suoi asset. Una scelta che in molti ritengono abbia già fatto anche sul fronte politico.
L’operazione restyling di Fi sarà lanciata subito dopo le regionali e indipendentemente da quale sarà il risultato. Il Cavaliere si è stufato delle beghe di partito e vuole attorno a sé, per dirla con Osvaldo Napoli, solo «fedelissimi e riconoscenti». La liquidazione della vecchia Fi è già in atto. La rottura con i fittiani ormai è irreversibile, come dimostra anche il «no» ribadito ieri alla proposta in extremis di Fitto di arrivare a una candidatura comune in Puglia. E lo stesso vale per Denis Verdini, su cui è stata scaricata la responsabilità del Patto del Nazareno e dell’«inaffidabilità» di Renzi.
Berlusconi ha deciso, vuole fare piazza pulita. Il nuovo partito del Cavaliere, che nelle intenzioni vorrebbe replicare il modello dell’elefantino statunitense, ripartirà dal cerchio magico a cui ha affidato anche la gestione attuale di Fi.
Ieri Maria Rosaria Rossi, su delega di Berlusconi, ha presieduto sia l’ufficio di presidenza che la riunione con i coordinatori regionali per dare il via libera ufficiale alle candidature. Due riunioni lampo in cui è stata letta una breve lettera del Cavaliere impegnato «a studiare il calendario delle sue presenze in campagna elettorale». In realtà a fare notizia, più che l’esito scontato delle riunioni, sono le assenze. Oltre ai fittiani, che oramai da tempo non prendono parte ai comitati di presidenza, a Palazzo Grazioli non si è fatto vedere nemmeno Denis Verdini, un tempo indiscusso (e temuto) dominus delle liste elettorali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA