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L’Ue: per l’Italia graduale ripresa, ma sui conti restano…

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le previsioni economiche

L’Ue: per l’Italia graduale ripresa, ma sui conti restano le incognite

  • –dal nostro corrispondente

BRUXELLES - È un quadro italiano relativamente positivo quello tratteggiato oggi dalla Commissione europea nelle sue ultime previsioni economiche. L'esecutivo comunitario prevede una «graduale ripresa», un miglioramento della produttività del lavoro, un aumento dell'occupazione. Sul fronte dei conti pubblici permangono dubbi. Lo sguardo è rivolto alle promesse di misure espansive fatte dal governo e all'impatto ancora incerto di una recente sentenza della Corte costituzionale.

Secondo Bruxelles, la crescita italiana sarà dello 0,6% nel 2015 e dell'1,4% nel 2016. Il tasso di disoccupazione rimarrà elevato, ma calerà nei due anni al 12,4%, rispetto al 12,7% del 2014. L'occupazione salirà dello 0,6% nel 2015 e dello 0,8% nel 2016. Le esportazioni cresceranno del 3,8% quest'anno e del 4,9% l'anno prossimo. Il costo reale per unità di lavoro scenderà dello 0,1% nel 2015 e dell'1,5% nel 2016. La produttività del lavoro sarà stabile quest'anno, ma crescerà l'anno prossimo dello 0,6 per cento.

Sul fronte dei conti pubblici, la situazione al netto di molte incertezze, dovrebbe migliorare, sempre secondo la Commissione europea. Il deficit pubblico dovrebbe essere del 2,6% del prodotto interno lordo quest'anno e del 2,0% l'anno prossimo (rispetto al 3,0% del 2014). «Rischi a queste previsioni di bilancio sono legati a possibili ulteriori misure espansive annunciate nel programma di stabilità per il 2015 ma non ancora specificate», avverte l'esecutivo comunitario nel suo rapporto.

A pesare sulle stime è anche una recente sentenza della Corte costituzionale che ha considerato invalida la scelta del governo Monti di abolire l'indicizzazione di alcune pensioni. Se applicata pienamente, la sentenza potrebbe provocare un buco nel bilancio di 5-10 miliardi di euro. L'Italia è a rischio di sfondare nuovamente la soglia di un disavanzo del 3,0% del Pil. «Ci vorranno ancora giorni per valutare diversi scenari (…) Poi ne parleremo anche con la Commissione», spiegava ieri un funzionario italiano.

Su questo fronte, il commissario agli affari economici Pierre Moscovici ha precisato: «Sappiamo che le autorità italiane stanno valutando la questione (...) Spetterà a loro capire come intendono o come bisognerebbe compensare le perdite per assicurare che l'Italia resti nel percorso di miglioramento» dei conti pubblici secondo le regole europee. La presa di posizione appare più che altro di prammatica, e lascia aperta la porta a un prossimo negoziato tra Roma e Bruxelles.

Più in generale, l'esecutivo comunitario nel suo rapporto di oggi prende atto della ripresa economica nella zona euro, ma ammette che a sostenere «un modesto recupero ciclico» sono «fattori di breve termine». Tra questi il calo del cambio dell'euro, la diminuzione del prezzo del petrolio, la politica monetaria accomodante. In questo contesto, il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis esorta i paesi a modernizzare le loro economie per far sì che la ripresa si riveli «sostenibile».

A livello di zona euro, Bruxelles prevede una crescita dell'1,5% nel 2015 (rispetto all'1,3% previsto in febbraio) e dell'1,9% nel 2016. Secondo l'esecutivo comunitario, «l'incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata», ma i rischi sono «bilanciati». A metà mese, la stessa Commissione europea pubblicherà nuove raccomandazioni-paese. All'Italia verranno chieste misure per riformare i processi civili, modernizzare il mercato del lavoro, riformare il sistema bancario.

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