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Bnl-Unipol: la Cassazione conferma l’assoluzione per…

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I «FURBETTI DEL QUARTIERINO»

Bnl-Unipol: la Cassazione conferma l’assoluzione per Fazio, Consorte e gli altri co-imputati

La prima sezione penale della Cassazione ha confermato le assoluzioni «perché il fatto non sussiste» dell'ex governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, e dell'ex presidente di Unipol, Giovanni Consorte, dal reato di aggiotaggio per la tentata scalata di Unipol a Bnl del 2005. La Suprema Corte ha infatti rigettato il ricorso presentato dalla Procura generale di Milano contro la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d'appello milanese, in sede di rinvio, il 6 dicembre 2013. Confermate anche le assoluzioni di altri 10 imputati: Ivano Sacchetti, Carlo Cimbri, Stefano Ricucci, Emilio Gnutti, Francesco Gaetano Caltagirone, Danilo Coppola, Vito Bonsignore, Bruno Leoni e i fratelli Lonati.

Con questo verdetto - presidente del collegio Renato Cortese, relatore Enrico Giuseppe Sandrini - la Cassazione ha reso definitiva la sentenza di proscioglimento emessa nel processo d'appello bis dalla Corte di Appello di Milano, che aveva assolto tutti con la formula «perché il fatto non sussiste». Respinto anche il ricorso della parte civile, la banca spagnola Banco di Bilbao - ora Bnp Paribas - che in primo grado aveva avuto una provvisionale di 15 milioni di euro. Si conclude così - nel nulla - una delle principali inchieste nate dalla cosiddetta estate dei «furbetti del quartierino» quando, tra il 22 maggio e il 18 luglio del 2005, gli imputati, secondo quanto sostenuto dal pm, avrebbero prodotto «una sensibile alterazione del prezzo del titolo Bnl» con una «strategia condivisa» e con un «aggiotaggio informativo e manipolativo».

Ai vertici di Unipol si contestava di avere ingannato il mercato falsando le informazioni sui propri movimenti sul titolo Bnl. Ma queste contestazioni non hanno trovato alcuna conferma nei due processi di appello e adesso nemmeno la Cassazione, che il sette dicembre del 2012 aveva annullato con rinvio la prima tornata di proscioglimenti, ha ravvisato elementi per riaprire il caso. Oltre a Unipol e Hopa, sul fronte societario, è stata definitivamente 'scagionata' anche la Banca popolare dell'Emila Romagna: per tutte in primo grado erano scattate le sanzioni pecuniarie previste dalla legge 231/2001 sulla responsabilità degli enti. La Procura della Cassazione aveva invece chiesto l'accoglimento del ricorso del pg di Milano sia pure solo ai fini risarcitori dal momento che il reato è pacificamente prescritto dal 19 dicembre del 2012.

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