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Pensioni, Boeri: «Busta arancione entro il 2016 a tutti»

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ressa e spintoni alla giornata della previdenza

Pensioni, Boeri: «Busta arancione entro il 2016 a tutti»

«In un anno e mezzo sarà raggiunta la totalità dei contribuenti» con l'operazione trasparenza, la cosiddetta 'busta arancione' (estratto conto previdenziale, ndr) dell'Inps, partita il 1° maggio. A dirlo Tito Boeri, presidente dell’Inps, alla cerimonia d'apertura della Giornata nazionale della previdenza, a Napoli, in piazza Plebiscito. L'iniziativa 'La mia pensione', ha spiegato, «ha la funzione di permettere ai contribuenti», dotati di apposito pin, «di effettuare attraverso il sito dell'Istituto una previsione online» sulla prestazione futura. «Si potrà vedere», ha sottolineato il numero uno dell'Inps, «come cambia l'assegno pensionistico, al mutare di una serie di fattori, come la perdita del posto di lavoro, o l'aumento del salario». Spesso, ha proseguito Boeri, «quando si parla di contributi previdenziali» essi sono percepiti come «un prelievo, una tassa sui redditi: è un errore», ha puntualizzato, visto che «in un sistema contributivo rappresentano una forma di risparmio, di consumo differito, rimandato nel tempo».

La carenza di informazioni è stata ignavia di Stato
«È stata un'ignavia di Stato non dare ai contribuenti la possibilità di informarsi sul sistema contributivo dagli anni 90 a oggi», ha sottolineato il presidente dell'Inps evidenziando l'assenza da parte dei governi di una corretta informazione a partire dagli anni 90 sul sistema pensionistico «temendo reazioni molto forti dai contribuenti che li avrebbero penalizzati elettoralmente». Per Boeri «è possibile con le nuove regole per le nuove generazioni cautelarsi».

Ressa e spintoni
Ressa e spintoni hanno interrotto la quinta edizione della Giornata Nazionale della Previdenza in corso a Napoli. Una dozzina di appartenenti all'Usb pubblico impiego ha raggiunto il tavolo con il presidente dell'Inps Boeri e il ministro Poletti, chiedendo di poter parlare. L'intervento della sicurezza ha determinato qualche momento di tensione, con strattoni e spintoni. Alla fine i lavoratori hanno srotolato uno striscione con la scritta 'pensioni pubbliche dignitose per tutti' e un loro rappresentante è intervenuto al microfono. «Stanno ammazzando la previdenza pubblica a favore di quella privata - ha detto uno dei rappresentanti della protesta intervenendo al microfono - e che il principale sponsor sia il presidente dell'Inps è per noi una vergogna». Dopo questo intervento i manifestanti, una quindicina in tutto, hanno lasciato la sala consentendo la regolare ripresa dei lavori con l'intervento del segretario della Uil, Carmelo Barbagallo.

L’equità è il modo migliore per rispondere ai disagi
«L'equità è il modo migliore per rispondere al disagio», ha detto il presidente dell'Inps. «Siamo chiamati a scelte molto difficili in politica economica - ha proseguito - e l'equità non è solo tra chi ha di più e chi ha di meno, ma è un'equità intergenerazionale». Per Boeri «chi ha avuto di più deve dare di più e chi è destinato ad avere di meno non deve essere tartassato».

Lavoro più stabile che in passato
«Il fatto positivo è che questi dati segnalano che il nuovo lavoro tende a essere più stabile che in passato, la quota di assunzioni con contratti a tempo indeterminato si sta avvicinando al 50 per cento, mentre prima era attorno al 30 per cento, quindi si va verso un lavoro più stabile», ha detto il presidente dell'Inps Tito Boeri ha commentato i dati dell'Osservatorio sul precariato. La commissione di vigilanza sull'Anagrafe tributaria ascolta Tito Boeri nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione delle banche dati pubbliche in materia economica e finanziaria; potenzialità e criticità del sistema nel contrasto all'evasione fiscale.

Aspettare i dati Istat di giugno
«A livello generale», ha aggiunto, «se aumenta l'occupazione o meno, bisognerà aspettare i dati Istat a inizio giugno, perché l'Inps copre solo il lavoro dipendente, non il lavoro autonomo, né quello irregolare. Quello che questi dati ci dicono però, ed è importante, è che quando si assume oggi in Italia, lo si fa sempre di più, soprattutto da marzo in poi, da quando è entrato in vigore il contratto a tutele crescenti, con dei contratti a tempo indeterminato», ha detto ribadendo come la parola definitiva spetti all'Istat: «non so dire se sia occupazione aggiuntiva o meno: per quanto riguarda il lavoro subordinato aumenta, ma potrebbe essere che aumenti, accompagnato da una riduzione del lavoro autonomo o irregolare. Per questo dobbiamo aspettare i dati Istat», conclude.

Segnali ancora labili sul fronte dell’occupazione
I segnali sul fronte dell'occupazione, comunque, che di solito «tende a seguire l'andamento dell'economia» sono «abbastanza labili e sono appena iniziati», ha aggiunto ricordando come peraltro i dati Inps fotografano «anche l'effetto degli sgravi contributivi che quest'anno sono stati molto robusti».

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