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Scuola, sì al ddl in commissione. Renzi: no al boicottaggio…

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in aula alla camera, voto finale mercoledì

Scuola, sì al ddl in commissione. Renzi: no al boicottaggio Invalsi. Giannini: blocco scrutini inaccettabile

Via libera a maggioranza della commissione Cultura della Camera al ddl scuola che sarà in aula giovedì. Il voto finale, previsto inizialmente per martedì, slitta a mercoledì prossimo, come ha ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

Renzi alla lavagna attacca il fronte dei contrari
Dopo aver smentito le ricostruzioni di stampa che ipotizzavano l'uso della fiducia sulla riforma (esclusa anche da Renzi in serata, in una intervista al Tg5 : «Non credo che in questo momento ci sia la fiducia all'ordine del giorno»), palazzo Chigi ha diffuso un video sul sito del Governo in cui il premier spiega i contenuti del ddl. Inquadrato davanti a una lavagna, Renzi attacca il fronte dei contrari al ddl: «Non apprezzo i toni, le polemiche ed i boicottaggi di chi non vuole far partecipare i ragazzi agli Invalsi ma bene che la scuola sia al centro» del confronto. Il premier pesa le parole, ammette di aver commesso «qualche errore», ma è esplicito: «Discutiamo serenamente della riforma, che non può essere un prendere o lasciare, su cose concrete non su slogan ideologici». Annunciata anche la firma, nel pomeriggio, presente il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, di una circolare «che porta oltre 4 miliardi di euro di nuovi investimenti per l'edilizia scolastica».

Poi scrive ai professori: riforma un’occasione, sciuparla sarebbe un errore
La controffensiva mediatica di palazzo Chigi in difesa della riforma comprende anche una lettera a professori e docenti firmata dal premier. Anche in questo caso, l’obiettivo è spiegare la riforma e l’ambito di intervento della ddl. ««C'è un Paese, l'Italia - scrive Renzi - che sta ripartendo. Con tutti i nostri limiti abbiamo l'occasione di costruire un futuro di opportunità per i nostri figli. Sciuparla sarebbe un errore». «Conosco per esperienza di padre, di marito, di studente l'orgoglio che vi anima - prosegue- la tenacia che vi sorregge, la professionalità che vi caratterizza. Mentre scrivo sul computer scorrono nella mente i volti e i nomi dei professori che mi hanno accompagnato come credo accada spesso a ciascuno di voi: le storie di chi all'elementare Rodari, alla media Papini, al Liceo Dante si è preso cura della formazione mia e dei miei compagni di classe».

L’Italia può essere «una super potenza culturale»
Nel video, Renzi sottolinea che all’Italia «non servirà tornare a crescere nelle statistiche se non cresciamo nelle scuole: l'Italia può essere una super potenza culturale», ma per farlo «dobbiamo recuperare tutto ciò che e' cultura, educazione, istruzione, formazione e tentare di scrivere insieme una pagina nuova». La “Buona scuola”, nome che il governo ha dato alla riforma, «c’è già in Italia - aggiunge - sono tante donne e tanti uomini che si impegnano con coraggio, costanza e determinazione. Noi proponiamo una riforma su alcuni punti concreti e specifici».

Alternanza scuola-lavoro per ridurre disoccupati
Per Renzi, la priorità del governo è quella di «ridurre quel 44% di disoccupazione giovanile» che si registra oggi in Italia. «Noi - rimarca Renzi - abbiamo avuto in questi anni un crollo totale degli occupati, un aumento impressionante della disoccupazione giovanile, un dato tra i peggiori d'Europa». Per contrastare questo fenomeno, Renzi cita una misura prevista nel ddl “Buona scuola”, ovvero l'alternanza scuola-lavoro, che «è un'urgenza. L'alternanza scuola-lavoro funziona in Germania, in Svizzera, in Austria, in Alto Adige, che la può fare per una previsione costituzionale».

La riforma spiegata in 17 minuti e 9 capitoli
Nel video di 17 minuti in cui illustra i contenuti del ddl Renzi si presenta in maniche di camicia, con lavagna e gessetti. Nove i capitoli nella ”lezione” del premier: 1) Che cos'è la Buona Scuola; 2) Alternanza scuola lavoro; 3) Più cultura umanista; 4) Più soldi agli insegnanti; 5) Autonomia; 6) Continuità dell'azione educativa; 7) I cinque punti della Buona Scuola in sintesi; 8) Che cosa NON è la Buona Scuola; 9) Ridare alla scuola il ruolo che merita.

Il governo insiste sulla linea del confronto
Renzi conferma dunque la linea del «confronto costruttivo» se non del dialogo. Dopo i sindacati, infatti, oggi a Palazzo Chigi gli esponenti del Governo hanno incontrato le associazioni di categoria. Si lavora dunque, ribadiscono fonti vicine al governo, in un percorso di ascolto e di condivisione senza pensare a porre la questione di fiducia.

Nel pomeriggio colloquio Renzi-Mattarella
Nel momento di massimo scontro con sindacati e personale, la giornata registra anche un incontro tra il premier e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il premier è salito sul Colle nel pomeriggio. Nel corso del colloqui con il capo dello Stato - informano fonti vicine al Quirinale- è stato fatto un ampio giro d'orizzonte dei principali temi sul tappeto del dibattito politico.

Giannini: inaccettabile protestare bloccando scrutini
A proposito della minaccia dei sindacati di bloccare i test Invalsi e gli scrutini, il ministro Giannini, al termine dell'incontro con i rappresentanti degli studenti a Palazzo Chigi ha parlato di ipotesi «inaccettabile», perché «la protesta se la si vuol fare la si fa con altri strumenti, ma non si fa condizionando il momento cruciale del mondo della scuola che poi ricadrebbe sugli studenti, sulle famiglie, sul buon funzionamento del processo educativo».

Furlan: blocco scrutini? Non mi piace, spero si risolva prima
Ma i sindacati, dopo lo stallo nelle trattative registrato ieri, restano sul piede di guerra. E hanno minacciato il blocco degli scrutini se il governo non rimetterà mano ai punti nodali del ddl Scuola. Anche se la leader della Cisl ha frenato. «È una cosa che non mi piace perché arreca disagi a famiglie e studenti e spero che prima di allora si trovi una soluzione», ha affermato Furlan, dai microfoni di Radio24, confermando però la volontà della confederazione di via Po di appoggiare le mobilitazioni con cui il sindacato della scuola intende portare avanti il pressing sul governo. Tra i punti ancora critici, spiega Furlan, la necessità di un piano pluriennale di occupazione che allarghi la platea oltre i 100mila precari da assumere previsto dal disegno di legge per bloccare la precarietà nella scuola; la rimodulazione della figura del preside e la valutazione degli insegnanti «che non spetta a famiglie e studenti, che devono giudicare solo il servizio, ma a un collegio docenti supportato da membri terzi».

Ue: Italia approvi la riforma della scuola in programma
Da registrare però che la Commissione europea, tra le sue raccomandazioni odierne all’Italia, ha inserito anche quella di «adottare e applicare la riforma della scuola che è in programma». La riforma è considerata parte degli sforzi «per contrastare la disoccupazione giovanile».

Zanetti: se ddl diventa sanatoria precari, Scelta civica si sfila
Intanto i partiti di maggioranza e opposizione continuano a posizionarsi sul ddl di riforma della scuola. Dal segretario di Scelta civica, Enrico Zanetti, è arrivato un «avviso preventivo»a Renzi. Bene il dialogo con i sindacati, ma «senza stravolgimenti» o dettature da parte di chi «è da sempre nemico giurato di ogni riforma meritocratica della pubblica amministrazione». Con postilla finale: «Se diventasse una stabilizzazione indiscriminata del precariato, Scelta Civica si sfilerebbe dal provvedimento».

Fassina: pronto a lasciare Pd se riforma scuola non cambia radicalmente
Resta su posizioni critiche la minoranza Pd. In particolare Stefano Fassina si è detto «pronto a lasciare il Pd se non cambia radicalmente la riforma della scuola». E ha criticato così la linea politica di Renzi: «Dopo il Jobs Act e le questioni istituzionali il Pd si è riposizionato, in modo da accreditarsi a destra». Ma la minoranza è divisa sulla strada da percorrere. A Fassina si è rivolto Davide Zoggia, bersaniano di Area riformista, chiedendogli di «restare nel partito e combattere», perché «può esserci un momento nella vita di un partito in cui la leadership non è quella che vorremmo, ma va riconosciuta». Di qui il no a «un'avventura» fuori dal Pd che non può «avere l'ambizione di governare il Paese».

Vendola: ribellione con ogni mezzo anche in Parlamento
Netta opposizione al progetto di riforma del governo da parte di Sel. «Su una riforma così sono impossibili compromessi, e una scuola così maltrattata ha il diritto di continuare la sua ribellione con ogni mezzo. Noi con ogni mezzo agiremo in Parlamento per sanare questa ferita». Così il leader di Sel Nichi Vendola, per il quale anche di fronte al paventato blocco degli scrutini «è diritto del mondo della scuola usare ogni mezzo per difendere il carattere pubblico dell'istruzione». Vendola ha definito il ddl scuola «un capolavoro del renzismo» perché ripropone il «solito vizietto di Renzi, l'idea di autoritarismo della scuola». Su tutto l'eccessivo potere dei presidi che per Vendola «profuma di corruzione» e prospetta la possibilità di «ricattare gli insegnanti».

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