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Camorra channel, il nuovo sistema di videosorveglianza dei boss 2.0

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investigatori campani sulle tracce dei tecnici

Camorra channel, il nuovo sistema di videosorveglianza dei boss 2.0

Ti puoi imbattere in “Camorra channel” facendo zapping sul digitale terrestre. Anche se il bouquet di programmi non è molto allettante, a dire il vero: appena un dedalo di strade e una piazza dove si muovono, come monotone formiche, spacciatori e tossici alle prese con scambi di pacchettini e soldi. È da qualche mese che gli investigatori campani sono sulle tracce dei tecnici che hanno inaugurato lo “switch off” dei clan, il nuovo sistema di videosorveglianza dei boss 2.0.

Il giochetto è semplice: i classici occhi elettronici a circuito chiuso, piazzati agli angoli delle strade della droga per tenere sotto controllo l'arrivo delle forze dell'ordine (e dei killer rivali), sono stati sostituiti da telecamere wireless che trasmettono sui canali del digitale terrestre. Trovarne uno libero (a costo zero) è tutt'altro che complicato. Basta uno scanner e ci si aggancia alla frequenza.

Qual è il vantaggio rispetto al passato? Anzitutto l'affidabilità: prima, infatti, le immagini erano visibili su un solo monitor collegato alla presa scart. E se si rompeva lo schermo o c'era qualche malfunzionamento nel cavo, addio. Oggi che “Camorra channel” viaggia sulla televisione digitale, chiunque può collegarsi da casa e, tra una battuta della fiction “Gomorra” e i gol del Napoli in campionato, tenere così sotto controllo la situazione.

Certo, l'investimento iniziale, secondo alcuni calcoli fatti da carabinieri e polizia, si aggirerebbe intorno ai 40mila euro. Una cifra assai superiore a quella che solitamente i padrini spendono per blindare le aree di spaccio. Ma il gioco vale assolutamente la candela. Anche perché se, per ipotesi, ci fosse una perquisizione in un appartamento adibito a “centrale operativa”, sarebbe assai complicato per le forze dell'ordine controllare tutti i 999 canali alla ricerca di quello (eventualmente) occupato dalla cosca.

A Napoli, un congegno del genere, gli inquirenti lo hanno già trovato. A installarlo nella zona delle Case nuove, a pochi passi da piazza Mercato, dove nacque Masaniello, è stato un narcotrafficante emergente. Un padrino – come racconta il quotidiano Cronache di Napoli – che ha lanciato la scalata ai vertici della camorra del centro storico confidando nell'aiuto della tecnologia. Per fortuna, ha trovato qualcuno più sveglio (e aggiornato) di lui.

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