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Class action sul modello francese: testo in aula mercoledì

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conferenza stampa del pd al senato

Class action sul modello francese: testo in aula mercoledì

«Non vogliamo aggredire nessuno, lo spirito che ci anima è quello di tutelare i cittadini e le stesse imprese che si comportano bene». A dirlo Walter Verini, capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera, presentando in una conferenza stampa a Montecitorio il testo condiviso con il Movimento 5 stelle che approderà in Aula il mercoledì 20 maggio. «Ci sono le condizioni per approvare» la nuova norma sulla class action «con larghissima maggioranza. Sarebbe un passo in avanti per tutti i cittadini consumatori», ha sottolineato.

La novità del ddl è che tira fuori la class action dall'ambito dei consumatori e lo allarga a tutti i cittadini. Dal codice di consumo ci si sposta, dunque, a quello di procedura civile per consentire l'accesso all'azione a tutti coloro che, pur non essendo consumatori, avanzano pretese risarcitorie. «Ci siamo attestati con gli emendamenti sul modello francese - ha sottolineato Verini in conferenza stampa - pensiamo che oltre a coloro che iniziano la class action ci possa essere la possibilità di aderire anche dopo il pronunciamento sentenza».

Timori di aggressioni alle imprese? «Nulla di tutto questo avverrà - sostiene Verini - e poi ricordiamoci che la class action nasce negli Stati Uniti, non è certo di regimi contrari alla libertà di impresa». Verini, al pari di David Ermini che ha preso parte alla conferenza stampa a Motencitorio con Giuseppe Guerini e la senatrice Elena Fissore, auspica che «ci sia una approvazione rapida e a larghissima maggioranza» di quello che il Pd definisce un «compromesso al rialzo». Non è automatico, sottolinea la senatrice Fissore, «l'innesco della procedura, deve essere validato da un giudice. Soprattutto, se non si fanno truffe e si lavora in maniera corretta, non c'è nulla di cui preoccuparsi». Il lavoro, ad oggi, sul ddl è stato condotto anche con il pieno confronto con le associazioni dei consumatori (18 su 19, tranne l'Aqu), spiega Fissore. Il deputato Giuseppe Guerini, componente della commissione Giustizia, ha sottolineato l'importanza dell'introduzione della norma nel Codice di procedura civile, e non più nel codice del consumo come è oggi.

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