Italia

16/17 Ecoreati/Inasprite le sanzioni per chi commercia in animali selvatici

  • Abbonati
  • Accedi

    16/17 Ecoreati/Inasprite le sanzioni per chi commercia in animali selvatici

    L'articolo 2 del provvedimento in esame modifica gli articoli 1, 2, 5, 6, 8-bis e 8-ter della legge 150/1992, che reca la disciplina sanzionatoria della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione, firmata a Washington il 3 marzo 1973, nonché norme per la commercializzazione e la detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica. Le nuove disposizioni rendono più severe le sanzioni di natura contravvenzionale e amministrativa previste dalla legge del 1992. In particolare vengono inasprite le pene (prevista ammenda da 20mila a 200mila euro o l'arresto da 6 mesi a un anno)per chi viola il Regolamento (Ce)n. 338/97 del Consiglio per gli esemplari elencati negli allegati B e C del regolamento. In caso di recidiva arresto da 6 a 18 mesi e ammenda da 20mila a 200mila euro. Se il reato è commesso nell'esercizio di attività d'impresa alla condanna segue la sospensione della licenza da u minimo di 6 mesi a un massimo di 18 mesi. L'introduzione in Italia, l'esportazione o la riesportazione di flora e fauna in violazione del Regolamento Ce n. 939/97 è punita con una sanzione da 3mila a 15mila euro. Chi non presenta la notifica di importazione è punito con uan sanzione da 3mila a 15mila euro. Sanzioni da 500 a 2mila euro per chi contravvien all'obbligo, all'atto dell'importazione o della riesportazione degli esemplari, di fare apporre dal più vicino ufficio del Corpo forestale dello Stato o dei corpi forestali delle regioni a statuto speciale o delle province autonome di Trento e di Bolzano, i necessari visti sulle licenze di importazione ed esportazione e sui certificati di importazione e riesportazione in conformità alla citata convenzione di Washington del 3 marzo 1973. Sanzioni da 5mila a 30mila euro per le imprese che hanno scorte di pelli e non hanno fatto la denuncia al ministero dell'Agricoltura.

    © Riproduzione riservata