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Gratteri a Mix24: Il 96% delle aziende confiscate alla mafia…

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l’intervista a radio24

Gratteri a Mix24: Il 96% delle aziende confiscate alla mafia fallisce. Servono manager adeguati

Ill procuratore aggiunto Nicola Gratteri a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24 ha detto che “Il 96% delle aziende sottratte alla mafia fallisce perché 1) sono anomalie del mercato, 2) perché l'agenzia dei beni confiscati cosi come è non serve e va completamente modificata e io ho lavorato tantissimo con la mia commissione su questa agenzia e nel nostro progetto è completamente rivoluzionata.

Nel senso che noi prevediamo che l'agenzia non stia a Reggio Calabria ma a Roma perché possa interagire con tutti i ministeri, abbiamo pensato che a capo non ci sia né un magistrato né un prefetto, ma un manager di comprovata esperienza, perché deve gestire aziende, non è un direttore di condominio e poi abbiamo pensato di accedere per concorso e non la lista dei chiamati.” Questa è la proposta del procuratore Nicola Gratteri a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24. “Del lavoro che ha fatto la mia commissione abbiamo modificato oltre 150 articoli tra codice penale, procedura penale, agenzie beni confiscati. Almeno il 50% potrebbe passare subito con un decreto legge”.

“C'è, c'è stato, abbiamo avuto dei preti armati coinvolti in conflitti a fuoco. Dei preti che sono andati anche a testimoniare in udienza in processi di mafia. Farsi vedere vicino a un prete, vicino a un vescovo è importante. È una forma di esternazione del potere per uno ‘ndranghetista. È come quando diventa presidente di una squadra di calcio. Il calcio è uno strumento, è una forte forma di pubblicità. Essere presidenti o mandare un prestanome come presidente di una squadra di calcio è importantissimo, è un collettore formidabile di consenso.”

Il nodo intercettazioni
Nel corso dell’intervista il procuratore aggiunto di Reggio Calabria ha parlato anche del tema intercettazioni: “Siccome appena si arresta la persona l'avvocato ha diritto ad avere copia integrale di tutti gli atti, quindi anche delle intercettazioni, già quando va nelle mani di cinque, sei, dieci avvocati ormai non si controlla più. E quindi il problema va risolto alla radice, nel senso che nell'informativa si devono inserire solo le intercettazioni che riguardano il corpo del capo d'imputazione, il reato. Il gossip e le corna non vanno inserite.” . “Nella modifica sulle intercettazioni telefoniche - ha agigunto Nicola Gratteri a Radio 24 - abbiamo previsto che nell'informativa vengano inseriti solo i pezzi di intercettazione che riguardano il corpo del capo di imputazione, tutto ciò che riguarda la vita privata, il pettegolezzo, il gossip non va sull'informativa. Se viene pubblicato abbiamo previsto una pena che va dai due ai sei anni. Abbiamo previsto questa pena non perché il giornalista andrà in carcere ma per avere la possibilità di intercettare il giornalista, di avere i tabulati del giornalista, quelli dei suoi amici, per incrociare i dati e capire chi è stato il pubblico ministero o la polizia giudiziaria che gli ha dato la notizia”.

«Pensioni? Era aberrante la decisione politica»
“La decisione della corte costituzionale sulle pensioni non altera il rapporto tra magistratura e politica. Ritengo che la Corte Costituzionale abbia preso una decisione giusta, saggia, era aberrante la decisione politica. La corte costituzionale è intervenuta applicando le regole del codice.” Lo dice il procuratore aggiunto di Reggio Calabria a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.

“La riforma della giustizia in aula subito? No il parlamento a me pare un lavandino otturato, sullo stesso tema molte proposte, c' è molto traffico. Ci vuole un buon vigile urbano, dovrebbero essere i presidenti di camera e senato a dare le priorità.” Lo dice il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24

«Mafia? L’Europa non può dare lezioni all’Italia»
“L' Europa ha chiesto certezza sui tempi della giustizia civile, accusando cui di inefficienze gravi. Con la mia proposta si superano perché noi abbattiamo i tempi del processo, ma l'Europa di certo non può dare lezioni all'Italia. L'Europa è encefalogramma piatto, è una comunità economica punto, non si interessa di sicurezza e di giustizia, sono all'anno zero nella lotta alle mafie. Dovrebbero copiare il sistema giudiziario italiano e migliorarlo, ma non dobbiamo prendere lezioni dall' Europa.” Questo è il giudizio del procuratore aggiunto Nicola Gratteri sull'inefficienza dell'Europa sulla lotta alla mafia denunciata a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.

“La 'ndrangheta in Germania è fortissima: ci sono decine e decine di locali di ndrangheta. In Germania perché non c'è un contrasto, perché l'Europa è di burro chiunque può andare a penetrare. Non immagina quanta ndrangheta c'è in Olanda, Spagna Portogallo, Svizzera, in Belgio.” Lo afferma il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.

“La scorsa settimana in collaborazione con gli americani dell' FBI si è conclusa un'operazione ‘bridge' contro la 'ndrangheta. Ha una portata importante perché era dalla 'Pizza connection' che non si facevano indagini con gli americani, sia con 'New bridge' l'anno scorso che quest'anno con la 'Columbus'. Ne faremo ancora altre, perché c'è un buon rapporto con gli americani.” Lo afferma il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.

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