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Regionali, Renzi: «Per il governo non cambia niente». E annuncia 2.500 assunzioni tra forze dell’ordine

«Da qualche giorno stanno dicendo che la Liguria è una sfida nazionale. Invece noi non discutiamo di laboratori di politica nazionale, ma del governo della regione: è l'ora di farla finita di trasformare le elezioni in uno scontro per i giochi politici romani». Così Matteo Renzi a La Spezia per partecipare a un incontro elettorale in sostegno di Raffaella Paita, candidata Pd alle regionali del 31 maggio, ha spiegato che l'esito delle elezioni, in Liguria come altrove, non avrà alcuna ripercussione sul governo («Per il governo non cambia niente, assolutamente niente»). In serata a Quinta colonna, su Rete 4, Renzi ha sottolineato, in merito all'attentato al Tribunale di Milano, come nei tribunali «debbano tornare i carabinieri». E ha annunciato che nelle prossime sedute del Cdm, la prossima o quella successiva, «daremo il via a 2500 assunzioni straordinarie fra carabinieri, polizia e Guardia di finanza». Saranno «assunzioni straordinarie in vista del Giubileo».

Berlusconi: voto domenica non ha vocazione solo regionale
Di diverso avviso sulla posta in gioco nelle regionali di domenica 31 maggio il leader di Fi Silvio Berlusconi, per il quale «queste elezioni sono importanti, perché non hanno una vocazione solo regionale». Il leader di Forza Italia, ad Assisi per un comizio a sostegno di Claudio Ricci, candidato di centrodestra alle regionali in Umbria, ha aggiunto: «Se vinciamo in Veneto, Campania, Liguira e Umbria gli amici di Renzi nel Pd lo manderebbero a casa». Ma ha ammesso: «purtroppo la situazione attuale del centrodestra disorienta molti nostri anche antichi elettori». Parlando del futuro del centrodestra l’ex Cavaliere ha ribadito: «Un leader si farà vivo, ma ancora non c'è». E ha aggiunto: «Penso a un grande movimento di tutti i moderati, un grande contenitore sul modello dei repubblicani americani. Abbiamo due anni e mezzo per farlo perché prima del 2018 non si tornerà al voto».

Renzi: 20 anni di Berlusconi hanno lasciato macerie
Renzi non ha risparmiato critiche a Berlusconi: «Venti anni di centrodestra hanno lasciato macerie - ha detto parlando a La Spezia -. Non ho mai attaccato Berlusconi, ma lui è il leader politico in Italia che è stato più giorni di De Gasperi, Moro, Fanfani, persino Andreotti a Palazzo Chigi: se aveva queste grandi e belle idee per il futuro del Paese perché non le ha realizzate?». Berlusconi non va però sottovaluto, anche perché in Liguria «ha il grande alleato di sempre, che è la sinistra radicale», ha aggiunto Renzi.

Expo, Renzi: vicini a 15 milioni di biglietti venduti, Italia riparte
«Il 2 giugno sarò all'Expo e annuncerò che siamo quasi a 15 milioni di biglietti venduti, eravamo a 10 milioni quando è iniziato» ha detto in serata il presidente del Consiglio a Quinta Colonna su Rete 4. E ha aggiunto: «L'Expo è una scommessa che l'Italia ha vinto, perché l'Italia è più forte di chi pensa solo a lamentarsi». Il premier ha sottolineato anche che «la cassa integrazione si è ridotta del cinquanta per cento». E ha assicurato che «nessuno tocca le pensioni».

«In Liguria Paita o Toti. Sinistra non ha chance»
Mentre il premier parlava al campo Limone, alla periferia di La Spezia, a sostegno di Raffaella Paita, un gruppo di una decina di persone ha iniziato a scandire “scuola pubblica, scuola pubblica” e a fischiarlo. «Potete fischiare quanto vi pare: noi siamo quelli che non vanno a fischiare le altre iniziative. Anzi da qui parte un abbraccio di solidarietà a Pastorino» per il danneggiamento di questa notte (vandali hanno imbrattato muri e vetrine della sede del comitato elettorale del candidato fuoriuscito dal Pd, ndr). Ma ha aggiunto: «Non dobbiamo consentire a qualcuno di fare della vostra regione il 'bertinottismo 2.0'», facendo «perdere la sinistra». E ha rilanciato: alle Regionali in Liguria «o vince la Lella (Raffaella Paita, ndr) o Toti. Quelli della sinistra, se va bene, arrivano quarti o quinti perché di mezzo c'è anche il Movimento 5 stelle».

«Nessuno può pensare possibile assumere tutti i precari»
Quanto alla riforma della scuola «nessuno - ha detto Renzi - può pensare che sia possibile assumere tutti (i precariu, ndr). L'obiettivo della scuola non è assumere tutti quelli che sperano di entrare, ma quello di fornire un servizio ai cittadini».

Venti di Spagna, Polonia e Grecia dicono alla Ue di cambiare politica
In mattinata il premier in un’intervista a Rtv38 aveva commentato la situzione polica in Europa e aveva detto che «il vento della Grecia, il vento della Spagna, il vento della Polonia soffiano in direzione opposta, ma tutti questi venti dicono che l'Europa deve cambiare». Con una postilla: «Spero che l'Italia potrà portare forte la voce per il cambiamento dell'Europa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. La priorità non è quella di cambiare il Pd o di vincere le elezioni regionali, ma la vera priorità è di rimettere in moto l'Italia. I segnali che vedo sono segnali da prendere con molto prudenza, ma di ripartenza vera».

Movimenti contro Ue forti se non cambia politica
Il premier aveva sottolineato con forza la necessità di un superamento delle politiche di austerità per contenere l’ascesa dei movimenti euroscettici. «O l'Europa riesce a cambiare la propria politica economica - aveva spiegato ancora Renzi - o saranno sempre più forti i movimenti contro Bruxelles e contro Strasburgo. Ecco perché noi diciamo che esiste una terza via tra il rigido formalismo burocratico conservatore legato all'austerity che una parte dei paesi europei vorrebbe utilizzare come punto di riferimento assoluto e dall'altro lato la demagogia del tutti contro l'euro».

Salvini: risultato Spagna bella mazzata per Europa
Diverse le valutazioni del leader della Lega Matteo Salvini, per il quale «il risultato elettorale della Spagna (con l’exploit di Podemos) e anche il voto in Polonia (con la vittoria del nazionalista Duda) sono una bella mazzata per i difensori dell'Europa della banche e per i servi di Bruxelles». Salvini, parlando a Radio Padania ha spiegato: «Abbiamo tante differenze da Podemos ma questa è una boccata d'ossigeno per l'Europa dei popoli. Al di là delle differenze e delle specificità del voto in Spagna e in Polonia quel che sta accadendo in Europa, compreso quel che è accaduto in Gran Bretagna, è un segnale molto chiaro - ha proseguito Salvini - significa che la gente vuole riprendersi il controllo dei confini, delle fabbriche, dei campi, del lavoro, delle banche. E dice basta ai burocrati di Bruxelles».

Renzi: popolo Usa amico e alleato
Il presidente del Consiglio intervenendo stamattina al Memorial Day al cimitero militare americano di San Casciano (Firenze), per ricordare i soldati Usa caduti in Italia durante la seconda guerra mondiale ha ricordato i giovani soldati che hanno per la vita per «la pace, la democrazia, la libertà». E ha tributato un omaggio al popolo americano «nostro principale amico e alleato», rimarcando che «la pace non è qualcosa di eterno, ma è qualcosa che va sempre ricercato.»



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