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Responsabilità delle toghe, Legnini: finora meno di 10 rivalse

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giustizia

Responsabilità delle toghe, Legnini: finora meno di 10 rivalse

Meno di dieci rivalse. È ottimista il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, nel suo intervento, nell'aula magna della Cassazione, a un convegno dedicato proprio alla riforma della legge sulla responsabilità civile dei magistrati. «Vorrei manifestare un prudente ottimismo perchè ho avuto modo di accertare che il numero dei procedimenti contro lo Stato, promossi finora a due mesi e mezzo dall'entrata in vigore della legge sulla responsabilità dei giudici, è limitatissimo ed è al di sotto delle 10 unità», ha spiegato Legnini. Dunque la presidenza del Consiglio dei ministri non è stata sommersa da azioni di cittadini “scontenti” dell'operato dei giudici.

«Questo numero così limitato - ha proseguito Legnini - è sintomatico di un atteggiamento di approccio prudente alla legge 18 del 2015 sia nelle parti private che nell'avvocatura». Legnini ha poi detto che alla Corte Costituzionale «già pendono due questioni sollevate dai giudici di merito a proposito di questa normativa e siamo in attesa di risposte importanti».

Il vicepresidente del Csm ha poi voluto ricordare che l'organo di autogoverno dei magistrati «vuole monitorare l'evoluzione processuale applicativa di questa nuova disciplina, non solo in termini quantitativi». Legnini ha anche evidenziato come «il modello di giudice che si va affermando nella società sta subendo una mutazione forte, perchè il legislatore spesso riversa sulla giurisdizione il compito di risolvere temi che non ha affrontato o non vuole affrontare».

Per questo cresce «il rischio di esposizione dei giudici all'azione risarcitoria proprio su argomenti sui quali il legislatore non è ancora intervenuto» e questa situazione «determina un sovraccarico della giurisdizione e un crescente disallineamento tra norma e fatto». Al convegno sono intervenuti anche il primo presidente della Cassazione, Giorgio Santacroce, e il presidente aggiunto Luigi Rovelli. Poi una tavola rotonda sulla riforma della legge sulla responsabilità dei giudici alla quale ha partecipato anche il presidente della corte d'appello di Milano, Giovanni Canzio.

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