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Dossier Impresentabili, oggi i nomi dei candidati da “cassare”

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Dossier | N. (none) articoliElezioni 2015

Impresentabili, oggi i nomi dei candidati da “cassare”

Il caso De Luca - con il rischio caos in Campania evocato da Fi e M5S se il candidato del Pd dovesse essere eletto - continua a tenere banco a due giorni dalle elezioni. Con tutto il possibile ricasco negativo sul premier e segretario democratico Matteo Renzi. Che ieri si è tenuto lontano dalla campagna elettorale, rimandando ad oggi la full immersion per la chiusura tra Ancona e Firenze, per mostrarsi concentrato sui problemi dell’Italia più che sulle polemiche elettorali: prima a Melfi con Sergio Marchionne allo stabilimento Fca (si veda pagina 11), poi ad Olbia per inaugurare il cantiere del Mater Olbia.

Come a dire: il risultato delle elezioni nelle 7 regioni chiamate al voto non avrà comunque esiti sul governo. Ma tra la lista di “impresentabili” che la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi pubblicherà oggi e e il caso De Luca il rischio, come evidenzia Maria Elena Boschi, è che domenica vinca l’astensione. La ministra per le Riforme è andata ieri proprio in Campania, a sostegno della candidatura De Luca.

Sulla sospensione che attenderà il neogovernatore in caso di vittoria in virtù della legge Severino (De Luca è stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio) la linea del governo è sempre la stessa, anche dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha spostato dal Tar al giudice ordinario la facoltà di decidere: «In caso di vittoria di De Luca rispetteremo ovviamente la legge come abbiamo sempre fatto - ha detto Boschi -. Ci saranno passaggi successivi alle elezioni, che non comportano esclusivamente una responsabilità del presidente del Consiglio. Si tratta semplicemente di rispettare le norme, non perdere tempo». Va ricordato che l’articolo 8 del decreto legislativo Severino 235/2012 fa iniziare la procedura all’autorità giudiziaria che, dopo la proclamazione degli eletti, avvisa il prefetto, che a sua volta allerta il Governo, il quale decide la sospensione, la comunica al prefetto che a sua volta la notifica al Consiglio Regionale. Tutti passaggi non certo immediati, che daranno il tempo a Del Luca - se eletto - di formare la Giunta e nominare un vicepresidente in grado di governare la Campania in attesa delle decisione del giudice ordinario e, in ultima istanza, della Corte costituzionale dopo l’estate. Nessun caos, nessun vuoto istituzionale si profila.

In serata sul sindaco “sceriffo” di Salerno - che aveva dato un’interpretazione particolare della legge Severino sostenendo che «la sospensione non è applicabile a chi viene eletto per la prima volta», è poi sceso il mantello dello stesso premier, intervistato a Virus: «De Luca è un amministratore straordinario - ha detto Renzi -. E se tutto il Mezzogiorno fosse governato come Salerno il Pil nazionale salirebbe di un punto. Quanto alla legge Severino, ci sono al momento due casi in attesa della decisione della Consulta: quello del sindaco di Napoli De Magistris e quello del consigliere pugliese Amati, entrambi al loro posto in attesa della pronuncia dei giudici costituzionali. È normale che De Luca si attenda lo stesso trattamento...». Ossia che il giudice ordinario che dovrà giudicarlo lo lasci al suo posto aspettando la Consulta.

A complicare la campagna elettorale regionale, infine, il sasso che oggi - a poche ore dall’apertura delle urne - sarà scagliato dalla commissione Antimafia che, in seduta plenaria, stilerà e renderà noti i nomi dei candidati “impresentabili”: «Un pacchetto non insignificante», anticipa il vicepresidente della commissione Claudio Fava. «I partiti dovrebbero ringraziarci», azzarda la presidente Bindi.

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