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Pd resta primo partito, ma pesano gli insuccessi di Paita e Moretti

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Speciale #elezioni2015

Pd resta primo partito, ma pesano gli insuccessi di Paita e Moretti

Pd primo partito, M5s secondo, Lega terza (fortissima da Roma in su, debole o assente al Sud). È questo il podio della tornata delle elezioni regionali in Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia. Il partito democratico è la formazione politica più votata. Ma perde la Liguria dove Giovanni Toti si impone su Raffaella Paita. Una sconfitta propiziata dal buon risultato del candidato civatiano Luca Pastorino (ex Pd) che si attesta invece al 9,4 per cento. Mentre in Campania vince il candidato del centrosinistra Vincenzo De Luca su quello di centrodestra Stefano Caldoro.

Serracchiani (Pd): partito ha retto
Per i vicesegretari del Pd Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini il partito ha retto: «Cinque regioni su due è un ottimo risultato - ha spiegato la governatrice del Friuli Venezia Giulia in conferenza stampa -. Non è un esame su Matteo Renzi né sul governo. Siamo ancora più determinati a portare avanti le riforme fino al 2018».

Il Pd è in testa, come voto di lista, in tutte le regioni ad eccezione del Veneto, dove i dem sono solo terzi (16,7%), dopo la lista civica a sostegno di Luca Zaia (prima con il 23,1%) e il Carroccio (17,8%). Leggendo i dati in ordine di migliori risultati incassati, i dem sono al 46,3% in Toscana, al 35,8% in Umbria, al 35,1% nelle Marche, al 25,6% in Liguria, al 19,5% in Campania e al 18,8% in Puglia (qui la lista Emiliano è però oltre il 9%), al 16,7% in Veneto. Il M5s è al 22,3% in Liguria, al 18,9% nelle Marche, al 17% in Campania, al 16,4% in Puglia, al 15,1% in Toscana, al 14,5% in Umbria e al 10,4% in Veneto. La Lega sfonda da Roma in su. In Veneto ottiene il 17,8%, ma al suo risultato andrebbe aggiunto il 23,1% della lista Zaia. In Liguria il 20,3%, in Toscana il 16,2%, in Umbria il 14%, nelle Marche il 13%. Molto debole il Carroccio sotto Roma: la lista Salvini naviga intorno al 2,3% in Puglia e non si è presentata in Campania. Fi non supera mai il 20%. In Campania è al 17,8%, in Liguria al 12,7%, in Puglia al 10,8%. Risultato solo ad una cifra nelle Marche (9,4%) Toscana e Umbria (8,5%), Veneto (6%).

Pd resta primo partito, ma exploit europee è molto lontano
A livello di voto di lista il Pd tiene rispetto alle regionali del 2010 e alle politiche del 2013 ma registra un netto arretramento rispetto alle europee del 2014. Partiamo dalla Liguria. Con il 25,6% il Pd peggiora sia il risultato delle scorse regionali (28,3%) che delle politiche (27,7%). E arretra molto rispetto al 41,7% delle europee. In Veneto il 16,7% è un passo indietro rispetto alle regionali del 2010 (20,3%) e alle politiche 2013 (20,4%). Per non parlare dell’exploit delle europee 2014 (37,5%). Bene la Toscana (la regione di Matteo Renzi) dove i dem si attestano al 46,3%, migliorando rispetto al 2010 (42,2%) e al 2013 (37,5%), anche se restano lontani dal 56,3% del 2014.

Il risultato dell’Umbria (35,1%) segna una leggera flessione rispetto alle ultime elezioni regionali (36,2%), ma un miglioramento sulle politiche (32,1%). Anche qui è netta la distanza rispetto al 49,1% delle europee. Nelle Marche il 35,1% dei dem rappresenta un balzo in avanti rispetto al 31,1% del 2010 e al 27,7% delle politiche. Alle europee andò molto meglio con il 45,5%. In Puglia il Pd raccoglie il 18,8%, con un leggero arretramento sulle passate regionali (20,7%), un lieve aumento rispetto alle politiche (18,5%), e una decisa flessione sulle europee (33,6%). Quanto alla Campania, il 19,5% totalizzato dalla lista è un passo indietro rispetto al 2010 (21,4%) e al 2013 (21,8%); decisa la flessione rispetto al 2014 (36,1%).

Lega prima forza del centrodestra
Netto l’exploit del Carroccio, che si afferma come primo partito del centrodestra e si piazza davanti a Forza Italia in tutte le Regioni dove si presenta con il suo simbolo. A partire dalla Liguria, dove malgrado la vittoria del candidato azzurro Giovanni Toti la Lega è primo partito del centrodestra (terzo in regione dopo Pd e M5s) con il 20,3% dei voti, tenendo a distanza Forza Italia (al 12,7%). Un vero boom quello della Lega in Liguria, che dopo il 10,2% alle regionali del 2010, era arretrata al 2,3% alle politiche, per risalire al 5,6% alle europee. Mentre Fi, anche senza considerare il 29,3% del Pdl (Fi + An) alle passate regionali e il 18,7% alle politiche, veniva dal 13,9% delle europee. In Veneto la Lega è al 17,8% (ma sommando anche la lista civica Zaia schizzerebbe oltre il 40%), malgrado la “defezione” di Tosi (la cui lista con va oltre il 5,7%). Anche in questo caso la Lega cresce su politiche (10,9%) ed europee (15,2%). Mentre Fi non va oltre un misero 6%. Per avere un’idea, il Pdl aveva totalizzato il 24,7% alle passate regionali e il 19,3 alle politiche, mentre Fi era ancora a doppia cifra (14,7%) alle europee.

In Toscana altro risultato a tutto tondo del Carroccio, al 16,2%, con il candidato leghista secondo dopo il governatore riconfermato Rossi. E altro risultato deludente per Fi all’8,5%. La Lega in Toscana, al 6,5% alle ultime regionali, era scomparsa alle politiche (0,7%) e aveva avuto un timidissimo recupero alle europee (2,6%). Trend inverso per Forza Italia che (dopo i fasti del Pdl al 27,1 nel 2010 e al 17,5 nel 2013) in Toscana era riuscita a restare a doppia cifra alle europee (11,7%). In Umbria ennesimo exploit della Lega (14%) che doppia quasi Forza Italia 8,5%. Il rovesciamento in forze in campo è anche in questo caso evidente. In Umbria il Carroccio (al 14%) si era finora attestato su percentuali irrisorie (4,3 alle regionali, 0,6% alle politiche e 2,5% alle europee) mentre Fi (all’8,5%) veniva dal 14,2% delle europee (per non parlare del Pdl al 32,4 nel 2010 e ancora al 19,5 alle politiche). Sorpasso leghista su Fi anche nelle Marche (13% contro 9,4%). Impressionante anche in questo caso la progressione del Carroccio (6,3 nel 2010, 0,7% nel 2013 e 2,7% alle politiche) a fronte della picchiata degli azzurri (13,2% alle europee; come Pdl 31,2% alle regionali e 17,5 alle politiche).

Diverso il discorso al Sud. In campania la Lega non si presenta mentre in Puglia c’è la lista “Noi con Salvini” di ispirazione leghista, che non va oltre il 2,3%. La Campania è la regione dove Fi va meglio con il 17,8%, ma va registrato anche in questo caso un arretramento rispetto al 23,9% delle europee (oltre che al 31,7% del Pdl alle scorse regionali e al 29,8 delle politiche. In Puglia il derby tra Schittulli (Fitto-Fdi) e Poli Bortone (Fi-Lega-Pli) va al primo (18,3% contro 14,4%). Ma Forza Italia con il 10,8% supera però la lista Fitto ferma al 9,3%.


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