Seconda lista più votata a livello nazionale. Secondo partito in Liguria, Marche, Umbria e Puglia. Terzo in Toscana e Campania. Quarto in Veneto. In questa tornata elettorale il Movimento 5 Stelle ha avuto un’ottima permormance, contrariamente alla tradizione che vede il M5s più in difficoltà in occasione di elezioni amministrative. «Stiamo andando bene», ha twittato per primo rompendo il silenzio il deputato Danilo Toninelli, spiegando che «se i risultati fossero confermati significa che la nostra marcia verso il governo è vicina al traguardo».
Grillo: Renzi ha metà voti europee grazie a M5S
«Grazie, danke, merci, thank you». Beppe Grillo in mattinata dal suo blog ha ringraziato «gli italiani che ci hanno votato e che hanno attribuito il ruolo di primo partito al M5S in Liguria, Campania e Puglia e di secondo in altre regioni». Un messaggio scritto evidentemente a urne ancora aperte. «Il quinto grazie - ha scritto Grillo - a chi ha ridimensionato il partito dell'innominabile (Renzi, ndr) e lo ha portato a percentuali più consone (metà rispetto alle europee) alla sua (non) azione di governo. Non si gestisce un Paese con le menzogne e con l'arroganza». Poi il leader M5s ha rilanciato la linea del Movimento: «No ad alleanze con la sinistra, gli inciuci non ci appartengono», rivolgendosi a Michele Emiliano, vincitore in Puglia, che aveva offerto alla candidata M5s Antonella Laricchia l'assessorato all'Ambiente.
M5S secondo partito in Liguria, Marche e Puglia
Gli exit poll Ipr e le proiezioni dell’Istituto Piepoli per Rai avevano indicato subito che i candidati governatori del M5S stavano insidiando quelli dei partiti maggiori, soprattutto nelle Regioni dove le candidature del Pd erano state più controverse, come la Liguria e la Campania, o laddove il centrodestra si è spaccato, come la Puglia. E i dati relativi alle liste sono risultati molto buoni: in Liguria, Campania, Puglia e Marche il Movimento è il secondo partito più votato. Una rivincita rispetto al deludente esito delle europee. Di «risultato esaltante» ha parlato Luigi Di Maio a La7: «Siamo un movimento in ascesa».
In Liguria la volata della 32enne Alice Salvatore
Sono tante le candidate governatrici pentastellate. Ecco allora Alice Salvatore, 32enne candidata governatrice in Liguria, terra del leader del Movimento Beppe Grillo, terza ma vicina con il suo 24,8% alla dem Raffaella Paita (27,8%), mentre Giovanno Toti si è imposto con il 34,4%. Il Movimento Cinque Stelle risulta secondo partito della Regione con il 22,3% dei voti, dopo il Pd (in testa con il 25,6%) e prima della Lega (20,3%).
La volta in Campania
In Campania Valeria Ciarambino al 17,5%, prima donna in corsa per guidare la Regione, è terza dopo Vincenzo De Luca e Stefano Caldoro. Un balzo notevole: cinque anni fa, il Movimento di Grillo, con il candidato Roberto Fico, ora presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, si fermò all’1,35% (ma schizzò poi al 23,16% alle politiche del 2013 e al 22,9% delle europee). Guardando ai risultati di lista, il M5S in Campania è il terzo partito con il 17%, dopo il Pd con il 19,5% e Fi con il 17,8 per cento.
Puglia: Laricchia stacca i candidati del centrodestra
In Puglia Antonella Laricchia si attesta al 18,5%, seconda dopo Michele Emiliano (centrosinistra) al 47,1 per cento. La grillina stacca entrambi i candidati del centrodestra: per un filo è avanti al fittiano Francesco Schittulli (18,3%); più netta l’affermazione su Adriana Poli Bortone (14,4%), candidata di Forza Italia. E il Movimento è la scenda lista per voti con il 16,4%, dopo il Pd con il 18,8% . «Il dato certo è che abbiamo fatto una bella campagna elettorale - ha commentato prudente Laricchia - ricca di contenuti che ha non ha portato solo la gente a votare ma che ha riavvicinato tante persone alla politica». Emiliano ha già annunciato: al Movimento andrà l’assessorato all’Ambiente, «se lo vogliono prendere lo prendano, altrimenti dovranno spiegare il perché di un eventuale rifiuto». Ha replicato Laricchia: «Emiliano ci fa sorridere. Non ha ancora i dati definitivi è già pensa a spartire le poltrone».
In Veneto quarto partito
Più debole l’affermazione in Veneto, dove Jacopo Berti, candidato governatore del M5S in Veneto, strappa soltanto un 11,87%, ma si piazza terzo (dopo Zaia e Moretti), per una manciata di voti, davanti a Flavio Tosi (11,86%). A livello di liste non c’è gara: il Movimento è soltanto quarto con il 10,4%, dopo la lista Zaia, il Pd e la Lega.
Il Movimento avanza nelle Regioni rosse
Buona invece l’affermazione del M5S in Toscana: Giacomo Giannarelli si attesta al al 15,1%, dopo Enrico Rossi (Pd) al 48% e Claudio Borghi (Lega-Fdi) al 20 per cento. Il Movimento è il terzo partito dopo Pd e Lega. Nelle Marche il candidato del Movimento Gianni Maggi arriva secondo con il 21,8%, dopo Luca Ceriscioli del centrosinistra: un debutto ottimo, che consacra il M5S come il secondo partito (con il 18,9%) dopo il Pd. In Umbria Andrea Liberati è al 14,3%, dopo Catiuscia Marini (42,8%) e Claudio Ricci (centrodestra - 39,3%): il M5s è secondo partito con il 14,5% dei voti dopo il Pd (35,8%) e prima della Lega (14%). Il primo bilancio è dunque più che positivo: il Movimento 5 Stelle nei territori è cresciuto, ben al di là di un semplice voto di protesta.
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