Italia

Renzi: avanti tutta su riforme. Poletti: dati positivi che ora…

  • Abbonati
  • Accedi
le reazioni ai dati istat

Renzi: avanti tutta su riforme. Poletti: dati positivi che ora vanno stabilizzati

«Dati Istat: abbiamo 159mila occupati in più in aprile primo mese pieno di #jobsact. Avanti tutta su riforme: ancora più decisi #lavoltabuona». Il premier Matteo Renzi commenta così su twitter la rilevazione Istat su occupati e disoccupati.

Renzi: molto ancora da fare su fisco, Pa e giustizia civile
Poi Renzi dettaglia su Facebook: gli occupati «sono 261 mila in più rispetto ad aprile 2014. Negli anni della crisi abbiamo perso quasi un milione di posti di lavoro e dunque 159mila sono ancora pochi. Ma è il segno che il Jobs Act rende più facile assumere. C’è ancora molto da fare, specie su fisco, Pa e giustizia civile. Ma andiamo avanti ancora più decisi, a viso aperto. In politica c’è chi urla e spera che tutto vada male. E c’è chi quotidianamente prova a cambiare le cose, centimetro dopo centimetro, senza arrendersi alle difficoltà. ».

Taddei: Italia comincia a creare lavoro
Fa eco a Renzi il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei: ««Oggi l’Istat conferma che la politica del governo non ha creato solo stabilizzazione di lavoratori precari ma ha anche favorito la creazione di lavoro: ad aprile sappiamo che più di 150.000 italiani hanno un lavoro che prima non avevano. Cresce l’occupazione e cala la disoccupazione, anche quella giovanile. Ma non solo, perché la ripresa dell’occupazione indica come sia in atto la ripresa della nostra economia come emerge chiaramente dal rapporto dell’Ocse. L'Italia è ripartita». E il deputato dem Ernesto Carbone attacca: «Economia e lavoro in netta ripresa con buona pace dei menagramo che il Paese lo hanno affossato e che preferiscono che nulla cambi per difendere i propri interessi».

Poletti: ora stabilizzare i dati
Dal canto suo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, riconosce che sono «dati positivi» ma anche che «devono essere stabilizzati nel tempo». «Siamo alla coda di una crisi pesantissima - ha spiegato Poletti a margine di un convegno - che è durata oltre sette anni, e tutti i segnali che abbiamo sono in senso positivo. Si è ridotta la cassa integrazione autorizzata, c’è una stabilizzazione in corso dei contratti di lavoro, abbiamo dati che ci dicono che gli avviamenti sono sempre di più a tempo indeterminato». Per il ministro «adesso abbiamo la positiva conferma che anche in termini assoluti il numero degli occupati ad aprile e' aumentato. È calata la disoccupazione ed è un buon segno ma va preso come un dato che riguarda un solo mese, adesso vedremo nei prossimi, anche se siamo convinti che le cose si stabilizzeranno positivamente perché i segnali sono tutti in questa direzione».

Sacconi: avanti con decreti Jobs Act e Buona scuola
Dai centristi si leva la voce di Maurizio Sacconi (Ap-Ncd), presidente della commissione Lavoro del Senato: «Finalmente il mercato del lavoro italiano si muove davvero. I datori di lavoro sembrano aver voluto attendere la combinazione tra azzeramento dei contributi e nuove regole sui licenziamenti entrate in vigore nella prima decade di marzo. Ora, come suggerisce l’Ocse, dobbiamo completare le riforme accrescendone il contenuto innovatore». Sacconi allude tanto ai decreti sul Jobs Act quanto al ddl sulla Buona scuola che, afferma, «si sostengono reciprocamente perché la vera autosufficienza del mercato del lavoro si realizza attraverso le competenze e le conoscenze».

Brunetta: mera redistribuzione, non nuovi posti
Dall’opposizione Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ricorda però che il «gap che ci divide dalle locomotive europee rimane elevato». «Guardiamo i dati di oggi - rileva - ed esaminiamo la disoccupazione: l’Istat certifica che il tasso di disoccupazione è al 12,4 per cento, in leggera diminuzione; così come il numero di disoccupati. Ma in Germania il tasso di disoccupazione uscito ieri è al 6,3 per cento e nel Regno Unito siamo sotto quella soglia. Poco da rallegrarsi, quindi. L’occupazione sale e anche con un balzo considerevole: + 159mila in un mese. Un risultato importante, ma dopo tutti gli incentivi offerti. E si tratta di mera redistribuzione e non di nuovi posti creati».

© Riproduzione riservata