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Genovese (Consob) : «Bene investire parte del risparmio…

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audizione in parlamento

Genovese (Consob) : «Bene investire parte del risparmio previdenziale in economia reale, ma in sicurezza»

Pollice dritto a investire parte del risparmio previdenziale in economia reale, ma «dal punto di vista di una autorità di tutela del risparmio quale è Consob, è essenziale che ciò avvenga in condizioni di adeguata sicurezza dell’investimento, specie per quanto attiene alla salvaguardia della finalità sociale del risparmio in questione». Parola della commissaria Anna Genovese della Commissione nazionale per le società e la Borsa , sentita stamane in audizione davanti alla Commissione parlamentare di controllo sulla previdenza.

«Investire sì, ma in adeguata sicurezza»
Soltanto in condizioni di adeguata sicurezza, ha spiegato Genovese, «il saldo netto di tale evoluzione potrà essere giudicato positivo». Le misure del governo su una migliore diversificazione del rischio «valorizzano la professionalità nella gestione del risparmio previdenziale», ha aggiunto la commissaria, ricordando come «il piano degli Studi Consob varato per il 2015 ha incluso fra i suoi obiettivi quello di approfondire le questioni poste dalle linee di tendenza che sempre di più guardano al risparmio previdenziale quale bacino di investimenti e ai soggetti che lo accumulano e lo gestiscono per conto dei futuri beneficiari della previdenza, quali investitori preziosi per il rilancio dell’economia reale».

Genovese: «Fondi pensione, più sinergia per la vigilanza»
Le competenze di vigilanza sul risparmio previdenziale sono «meno lineari» rispetto a quelle del settore finanziario, ha poi osservato Genovese. Nel settore della previdenza con la Covip opera il principio della vigilanza settoriale e tendenzialmente esclusiva, ha sottolineato Genovese, ma l’intervento nella gestione del risparmio previdenziale di banche e Sgr, vigilate da Banca d’Italia e Consob, produce sul modello di vigilanza «interferenze» da parte di discipline che si ispirano a vigilanza per finalità. Secondo la Consob, va invece realizzata «maggiore sinergia di vigilanza in un settore socialmente tanto rilevante».

Serve educazione finanziaria, soprattutto ai giovani
Per Genovese, il mancato sviluppo della previdenza complementare nel nostro Paese e il basso utilizzo dei servizi di investimento a più alto valore aggiunto si spiega con lo scarso livello di educazione finanziaria degli italiani. «Condizione necessaria - ha affermato Genovese - anche per lo sviluppo del settore dei fondi pensione e, per tale via, di un sistema pensionistico maggiormente equilibrato e sostenibile». Gran parte della ricchezza delle famiglie, ha ricordato Genovese, continua oggi a essere investita in depositi e risparmio postale, ben oltre il 45%, mentre l’investimento in prodotti del risparmio gestito si colloca attorno al 16% delle risorse finanziarie complessive. «Non solo ma soprattutto i giovani dovrebbero essere i destinatari diretti e indiretti privilegiati dall’intervento - ha osservato Genovese - soffrendo maggiormente gli effetti delle riforme apportate al I pilastro pensionistico».

Simulazioni aiuteranno la previdenza complementare
Genovese si è anche detta convinta che l’operazione “La mia pensione”, con le simulazioni dell’Inps sulle pensioni future, aumenteranno la consapevolezza sui redditi pensionistici e porteranno a un «nuovo interesse per la previdenza complementare, intesa come pilastro integrativo del reddito negli anni dopo l'uscita dal mondo del lavoro».

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