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Gli psicologi erogano la «paternità» anche alle coppie gay

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Gli psicologi erogano la «paternità» anche alle coppie gay

Gli psicologi riconoscono l’assegno di “genitorialità” a tutte le coppie, anche a quelle omosessuali e anche per casi di adozioni o affidamento.
È online da stamattina sul sito dell’Enpap – l’Ente nazionale di Previdenza e Assistenza degli Psicologi (www.enpap.it) – il bando per poter accedere al nuovo “contributo di genitorialità” che assicura, ai genitori che non hanno diritto alla maternità prevista dalla legge, un assegno per ogni figlio.

Si tratta di un importo fisso e una tantum di mille euro lordi per ciascun figlio (che si moltiplica in caso di gemelli) nato, adottato o preso in affido. In fase di prima applicazione la copertura del bando è estesa al periodo che va dalla definiva approvazione ministeriale del provvedimento (quindi dal 18 aprile 2015) al 30 settembre 2015. Ma la cadenza del bando sarà comunque trimestrale e l’importo potrebbe variare. Secondo il bando online da stamane, comunque, sino al 30 dicembre 2015 l’importo resterà di mille euro lordi.

Dunque, il nuovo regolamento sul “contributo per la paternità e genitorialità”è stato approvato a metà aprile dai ministeri del Lavoro e dell’Economia ( i dicasteri vigilanti) e l’Enpap è la prima Cassa di previdenza ad estendere, senza limiti di genere, questo beneficio.

«Il provvedimento – ha spiegato il presidente di Enpap, Felice Torricelli – è pensato per facilitare la presa in carico congiunta del bambino neo arrivato, consentendo anche una maggiore libertà di scelta alle famiglie circa la suddivisione dell’impegno di accudimento.
Vuole essere un modo per liberare una parte delle energie delle donne, attribuendo anche al partner la possibilità di prendersi cura del piccolo, soprattutto nel primo periodo, grazie al contributo economico che verrà erogato. Ma non fa distinzioni circa il sesso dei genitori.
Gli iscritti Enpap potranno ricevere un contributo nel momento in cui diventano genitori, indipendentemente dalla loro appartenenza di genere o dal loro orientamento sessuale». Sino al caso limite di due iscritte Enpap che dovessero adottare o avere un figlio all’estero con tecniche di procreazione assistita. «Una – aggiunge Torricelli – avrebbe diritto alla maternità prevista per legge, l’altra al contributo una tantum alla genitorialità».

Unico requisito essenziale, essere iscritti all’Ente da almeno un anno. «L’obiettivo – ha concluso Torricelli –è anche quello di portare un contributo alle tematiche di emancipazione delle donne che rappresentano l’82% degli iscritti all’Enpap ma guadagnano, comunque, in media, ancora il 40% in meno dei colleghi uomini».

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