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Expo, Mattarella: severità contro illegalità e…

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ha firmato la carta di milano

Expo, Mattarella: severità contro illegalità e corruzione. Maroni: l’area sarà laboratorio di ricerca

«Il contrasto all'illegalità e alla corruzione deve essere severo» e bisogna recuperare «il bene comune che si fonda su legalità e trasparenza». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella, in visita all'Expo di Milano. «Dobbiamo recuperare, pur nel confronto a volte acceso, il senso del bene comune. E dobbiamo sapere che esso si fonda sulla legalità, sulla trasparenza. Il contrasto alla corruzione deve essere severo, nel nome del diritto e della libertà che la corruzione sottrae a ciascuno di noi», ha spiegato il presidente della Repubblica. Il capo dello Stato, accompagnato dalla figlia Laura, è arrivato questa mattina a Palazzo Italia dove è stato accolto dal commissario unico di Expo, Giuseppe Sala e dalla presidente di Expo 2015 Diana Bracco. Per Mattarella si tratta della prima volta all'Expo.

Ha firmato la Carta di Milano: ha un grande valore etico
Subito dopo l’arrivo Mattarella ha firmato la Carta di Milano, il documento-simbolo di Expo Milano 2015. «La Carta di Milano - ha detto il capo dello Stato - ha un grande valore etico e politico. Indica obiettivi cruciali, chiede cambiamenti forti, lancia proposte ai governi e agli organismi internazionali, delinea impegni per i cittadini. Speriamo che la firmino in molti». Dopo la firma del documento ha visitato parte della mostra “Identità Italiane”, allestita all'interno di Palazzo Italia. Quindi si è trasferito al padiglione della Società Civile.

Serve un salto nella politica
«Per battere fame e distruzione dell'ambiente occorre «un salto nei rapporti politici, nell'organizzazione sociale, nella produzione industriale e in quella agricola. La nostra ambizione è che l'Expo aiuti la rincorsa per questo salto», ha detto Sergio Mattarella.

Facciamo crescere la generazione “fame zero”
«Il cibo - ha sottolineato il capo dello Stato - è un grande patrimonio culturale. Il modo con cui coltiviamo la terra, ci procuriamo il cibo, lo distribuiamo, lo consumiamo definiscono le forme della nostra vita comune e disegnano persino il paesaggio. L'obiettivo di cancellare definitivamente la fame e la denutrizione dal mondo ci impone un salto nei rapporti politici, nell'organizzazione sociale, nella produzione industriale e agricola. La nostra ambizione è che l'Expo aiuti la rincorsa per questo salto. Noi vogliamo far crescere la generazione “fame zero”».

Green economy è la nostra sfida per il futuro
«L'economia del futuro sarà più circolare. Occorre aumentare l'efficacia del processo produttivo facendo di più con meno, incentivando il ri-uso, riducendo gli scarti, l'impatto ambientale, le emissioni di gas serra, aumentando le quote di energia rinnovabile. Questa è tutt'altro che una rassegnata decrescita. Al contrario, questa è la sfida che sta già cambiando i mercati», ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella al termine della sua visita all'Expo di Milano. Si tratta, ha aggiunto, di una «sfida industriale, sociale, scientifica. La green economy è fin d'ora un vettore importante del Pil italiano ed europeo. Lo sarà sempre di più. La qualità europea è chiamata a misurarsi in questa competizione, perché sarà decisiva al fine di rilanciare il modello sociale del Continente e di dare un contributo importante al mondo intero nel secolo da poco iniziato».

Migranti: accogliere e salvare chi fugge
«Le guerre, il terrore, l'estremismo ideologico e religioso, le carestie e i disastri naturali spingono centinaia di migliaia di uomini a migrazioni di inedite dimensioni. Dobbiamo affrontarle con saggezza e umanita', accogliendo chi e fugge e salvando chi grida aiuto», ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E ha invitato ad affrontare il fenomeno delle migrazioni «con saggezza e umanità, accogliendo e stroncando traffici indegni, ma soprattutto puntando sulla cooperazione, lo sviluppo degli altri Paesi, la riduzione delle disuguaglianze».

Ha inaugurato le installazioni di Dante Ferretti
Il presidente della Repubblica ha inaugurato ufficialmente le opere realizzate dallo scenografo Dante Ferretti per Expo Milano 2015. E le ha trovare «molto belle». Il capo dello Stato ha reso omaggio al mercato della frutta, una delle tante installazioni posizionate sul Decumano, dove è stato accolto dall'artista. La visita si concluderà con un intervento dal palco allestito davanti all'Expo center. L'allestimento di Ferretti era stato al centro di alcune polemiche: lo scenografo si era lamentato dei ritardi nell' esecuzione e alla fine era stato l'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a fare da paciere con l'obiettivo di avere tutto pronto per la Festa della Repubblica del 2 giugno. «Il presidente ha detto che gli piace molto - ha spiegato lo scenografo preferito da Martin Scorsese - ed è importante che sia soddisfatto. Sono contento che lo abbiamo realizzato, non è stato facile. Per il 2 giugno non eravamo pronti, meno male che Mattarella è venuto oggi. Abbiamo finito due ore fa».

In mattinata a Padiglione Italia anche l’ex presidente del Brasile Lula
Il presidente è stato accolto a Palazzo Italia, dove in mattinata è giunto anche l’ex presidente del Brasile Lula, dai ministri Maurizio Martina e Gian Luca Galletti, dall'amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala, dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, dal prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca e dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

Maroni: l’area sarà laboratorio di ricerca
«Contiamo di lasciare quest'area alle generazioni future, come un grande e vitale laboratorio di studio e ricerca», ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, parlando al sito Expo nel suo intervento nel giorno della vista del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Expo «si sta dimostrando un grande successo - ha aggiunto - La Regione ha creduto e investito nel progetto fin dall'inizio, insieme a numerose istituzioni. Ora si raccolgono i frutti di lavoro intenso e complesso». Per il Governatore «la coesione dimostrata dalle istituzioni - ha continuato - deve essere motivo di particolare soddisfazione. Le istituzioni sanno lavorare per il bene comune e Expo ne è un esempio». «L'auspicio - ha concluso rivolgendosi al presidente Mattarella - è che anche con il suo aiuto si possa ripetere l'esperienza di coesione, lungimiranza che ci ha condotti a questo successo».

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