Italia

10/16 Le razze italiane / Piccolo Levriero italiano

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    Il piccolo levriero italiano discende dai levrieri di minor taglia presenti già nell'antico Egitto presso le Corti Faraoniche. Il suo maggior sviluppo risale al Rinascimento, nelle corti nobiliari. Descritto da Senofonte nel “Cinegetico” come cane da caccia alla lepre, ne parlano Ovidio, Orazio, Plinio, Claudiano e Virgilio. Fu amato da Federico II di Svevia, i Visconti, gli Estensi ed i Medici, Luigi XI°, Carlo VIII° e Carlo IX°, Luigi XIII° ed il Re Sole fino a Federico il Grande di Prussia. Fu cantato dal celebre poeta francese Alphonse de Lamartine, e descritto in “Madame Bovary” da Flaubert. Ne abbiamo memorabili ritratti dei più grandi pittori della Storia antica in Europa, ma citiamo per tutti solo gli italiani Giotto, il Sassetta e i Tiepolo, fino ai più moderni Batoni e Boldini, senza dimenticare una memorabile statua attribuita a Benvenuto Cellini. Oggi è un compagno di vita estremamente devoto ed adattabile, dal fare tenero ed allo stesso tempo esuberante, bisognoso di contatto fisico e di modi gentili. Sportivo e sano, non rinnega però la sua tendenza ad amare agi e luoghi confortevoli e generalmente attrae un pubblico dal raffinato gusto estetico. Un levriero in miniatura, prototipo di raffinatezza ed eleganza, modello di grazia e distinzione.

    Gruppo 10: Levrieri, venerdi 12 e sabato 13

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