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Maroni ai prefetti: «Stop accoglienza migranti». La…

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l’emergenza immigrazione

Maroni ai prefetti: «Stop accoglienza migranti». La replica: «Rispondiamo solo al ministro»

Ieri la minaccia di bloccare le prefetture, oggi la conferma della linea dura sull’emergenza immigrazione e la volontà di andare allo scontro con il governo. Il governatore leghista della Lombardia, Roberto Maroni, ha scritto ai prefetti chiedendo loro di «sospendere le assegnazioni nei Comuni lombardi in attesa che il Governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza». Loro, tramite il sindacato che associa i funzionari prefettizi, rispondono secchi: «Rispondiamo al ministro, non a Maroni». E il segretario della Lega, Matteo Salvini, arringa i cittadini: «Chiamate le prefetture».

Chiamparino: basta propaganda politica
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, richiama i colleghi: «Basta propaganda politica, le elezioni sono finite». E invita il governo «ad andare avanti sulla strada stabilita in Conferenza delle Regioni e ribadita un mese fa in un incontro al Viminale (la distribuzione degli immigrati in tutte le Regioni, ndr) anche per evitare che le Regini disponibili all'accoglienza poi non siano più in grado di reggere, perché costrette ad accogliere anche i profughi assegnati ad altre Regioni».

Maroni: «Lombardia già ospita un quinto degli immigrati regolari»
Nella missiva ai prefetti resa nota con una nota della Regione, Maroni ha ricordato che «la Lombardia è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Lazio, come percentuale di presenze di immigrati nelle strutture di accoglienza». «Ricordo poi - prosegue il testo della lettera - che in Lombardia vive già oltre un quinto degli immigrati regolari presenti in Italia, molti dei quali in cerca di lavoro. È quindi impensabile inviare in Lombardia altri immigrati prima di aver riequilibrato la distribuzione». Per l’ex ministro dell’Interno ed ex segretario della Lega, «l’eccezionale afflusso di cittadini stranieri sul nostro territorio, a seguito degli sbarchi sulle coste italiane, impone una gestione molto attenta del fenomeno migratorio». Il presidente della Lombardia ribadisce infine ai prefetti la sua convinzione che «la soluzione al problema dell’immigrazione clandestina, componente preponderante anche dell'ondata di arrivi di quest’anno, resta il blocco delle partenze dalle coste africane, attraverso il coinvolgimento dell’Ue, dell’Onu e di tutta la comunità internazionale».

I prefetti: «Rispondiamo al ministro, non a Maroni»
Secca la replica del Sinpref, il sindacato dei funzionari prefettizi. «I prefetti della Lombardia - ha sottolineato il presidente Claudio Palomba - non rispondono certo al governatore, con tutto il rispetto per Maroni: è una materia di competenza dello Stato e i prefetti si attengono alle direttive che arrivano dal ministero dell’Interno e dal governo». Quella del presidente lombardo, ha premesso Palomba, «è una lettera di cortesia, politica: se vengono chiamati ad accogliere un certo numero di migranti i prefetti non possono tirarsi indietro».

Zaia: «Il Veneto ha fatto la sua parte»
Dello stesso avviso Zaia: «Rimane il no assoluto: noi la nostra parte l’abbiamo fatta, quasi metà delle regioni ha meno del 4% di popolazione immigrata». Il governatore del Veneto ha invitato l’esecutivo a riflettere: «Davanti a un veneto su due che vuole questo governo veneto, che dice no ai profughi, se fossi il presidente del Consiglio ci penserei. A me dei migranti economici non me ne frega niente». Poi le cifre: «Noi abbiamo ospitato fino ad ora il 5% dei profughi, la Toscana il 6%, ma loro non hanno l’11% della popolazione immigrata. Il governo sta gestendo una fase cronica ma la vende come fase acuta. Solo un terzo di chi mette piede ha riconoscimento di status di rifugiato: varrebbe la pena di fare una scrematura in loco».

Salvini ai cittadini: «Chiamate le prefetture»
Dal canto suo, il leader della Lega Matteo Salvini arringa i cittadini e con un tweet lancia la sfida: «I prefetti cercano casa per migliaia di clandestini? Facciamogli sentire cosa ne pensiamo!». In allegato un elenco con i numeri di telefono delle varie prefetture: da quella di Milano a quella di Reggio Calabria. Il segretario del Carroccio ha poi definito «demenziale» l’ipotesi di premiare economicamente i Comuni che accoglieranno i migranti, ventilata ieri dal premier Matteo Renzi. «Da anni - ha spiegato - centinaia di sindaci chiedono una deroga al patto di stabilità interno per poter aiutare i disabili, gli anziani, i bambini. Oggi leggo l’ipotesi che ciò che non si è potuto fare per aiutare i bambini e i disabili, si fa per i clandestini. Un piano così, se venisse fatto, scatenerebbe lo scontro sociale».

In Sicilia ai Comuni anche fondi regionali
Una strada, quella dei premi ai Comuni, che la Regione Sicilia ha già deciso di imboccare. «Con buona pace della Lega e di Maroni, i Comuni siciliani che accolgono i migranti oltre alla premialità dello Stato riceveranno fondi anche da parte della Regione siciliana», ha annunciato il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. Un disegno di legge ad hoc sarà esaminato dalla Giunta alla prossima riunione.

Forza Italia: «Da Renzi proposta eversiva»
Ma la proposta allo studio del governo non piace neanche a Forza Italia. «Incentivi a comuni che accolgono migranti distrugge coesione sociale e spezza comunità locali. Proposta eversiva di Matteo Renzi», ha twittato il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta. «Buonismo produce razzismo. La gente vede solo costi di accoglienza e non benefici, o benefici solo per pochi. Bisogna cambiare questo schema». A seguire Paolo Romani, presidente dei senatori azzurri, ha spiegato la linea di Forza Italia, che chiede al governo di promuovere un’intervento militare «per fermare l'invasione», colpendo le navi dei migranti «prima che partano».

Unhcr: oltre 100mila migranti giunti in Europa dall’inizio del 2015
Intanto, l’emergenza immigrazione che da qualche mese ha investito il vecchio continente assume contorni più precisi grazie ai dati diffusi oggi dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) secondo cui nel 2015 sarebbero arrivati in Europa oltre 100mila migranti, in «drammatico aumento» rispetto al passato. Dall'inizio dell'anno, circa 103mila tra rifugiati e migranti hanno rischiato la vita su imbarcazioni di fortuna per raggiungere l'Europa, ha spiegato l'Unhcr.

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