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dopo mafia capitale

Roma, il Governo pensa a Gabrielli per gli appalti del Giubileo. Telefonata tra il prefetto e il sindaco Marino

Gli appalti del Giubileo saranno probabilmente gestiti dal prefetto Franco Gabrielli. Il Comune di Roma e il suo sindaco Ignazio Marino potrebbero essere di fatto “commissariati” per l’evento, dopo la vicenda dell’inchiesta per Mafia capitale. Lo ha deciso il Governo come è scritto nella bozza del «decreto del presidente del Consiglio dei ministri (...) per il raccordo operativo tra le amministrazioni coinvolte nella realizzazione del Giubileo straordinario della misericordia» . Dovrebbe quindi toccare al prefetto della città, Franco Gabrielli, il ruolo di coordinatore per gli appalti legati al Giubileo straordinario per i quali è prevista una spesa di circa 500 milioni di euro. Ma lui non conferma né smentisce: «Io non parlo di ipotesi, le ipotesi si fanno in altri contesti».

Gentiloni: «Ancora nessuna decisione presa»
Il decreto era pronto già per il Consiglio dei ministri di ieri senza alcun riferimento diretto al prefetto, ma è saltato all’ultimo momento. Tanto che oggi il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha affermato che «non sono ancora state prese decisioni» sulla possibilità di affidare la regia del Giubileo straordinario a Gabrielli. I motivi dello stop al dl sarebbero più tecnici che politici: i 500 milioni di euro sul piatto non sono fondi statali, ma comunali, recuperati dalla copertura del debito di Roma e anche dalla cessione di alcuni immobili a Cassa depositi e prestiti. Non sono ancora stati stanziati: avrebbero dovuto essere previsti ieri nel decreto enti locali. In quanto fondi comunali, bisogna giustificare l’affidamento dell’incarico a Gabrielli, che “usurperebbe” un legittimo potere del sindaco. E occorre anche risolvere il “conflitto d’interessi” per Gabrielli che, in quanto prefetto, dovrà pronunciarsi entro luglio sull’eventuale necessità di commissariare Roma per mafia.

Il Campidoglio: misure non ancora prese
Il Campidoglio, in una nota, ha tenuto a sottolineare la sintonia con l’esecutivo. «Le frasi virgolettate attribuite al sindaco di Roma in alcuni articoli comparsi oggi, a proposito dell’irritazione nei confronti del Governo sull’organizzazione del Giubileo - spiega l’amministrazione capitolina - non sono mai state pronunciate da Ignazio Marino e sono quindi prive di fondamento». E ancora, nel merito: «A partire da esse, appare dunque del tutto arbitraria la costruzione di qualsivoglia retroscena su misure amministrative che non sono ancora state prese, e su cui Comune e Governo lavorano insieme da tempo».

La mossa di Renzi
È chiaro però che la mossa del premier Matteo Renzi segnerebbe una discontinuità rispetto al sostegno totale e incondizionato espresso finora dal Pd a Marino. Soltanto ieri il presidente del partito e commissario capitolino del Pd, Matteo Orfini, durante la direzione romana dei dem, aveva sottolineato che le dimissioni del sindaco «sono un’ipotesi che non esiste» e che «le amministrazioni Marino e Zingaretti (alla Regione Lazio, ndr) hanno iniziato a contrastare i fenomeni criminali in questa città, quindi devono andare avanti sul buon lavoro fatto». Ma il ragionamento in casa democratica è stato un altro: l’esigenza di affiancare il primo cittadino in un momento delicatissimo, in cui alla lotta per la trasparenza e la pulizia dell’amministrazione si affiancherà la gestione di un evento mondiale come il Giubileo.

Le reazioni in Campidoglio
Il problema è anche convincere Marino della necessità dell’affiancamento. Ieri, nel corso di un’intervista in un forum del Messaggero, oggi sul quotidiano, il sindaco ha detto chiaramente: «Abbiamo fatto un’opera di demolizione del sistema, ora si può iniziare la ricostruzione». E ha indicato proprio nelle risorse in arrivo per il Giubileo l’occasione per far ripartire la città: «Degrado, trasporti e viabilità sono le priorità con i fondi del Giubileo. Sono fortemente convinto che con la sfida del Giubileo e di Roma 2024 sia importante avere una Giunta capace e preparata, che agisca con determinazione».

Sabella: «Gabrielli sarebbe un arricchimento»
L’assessore capitolino alla Legalità, Alfonso Sabella, getta acqua sul fuoco. «Poter contare in Campidoglio, per il Giubileo, su una figura come Gabrielli sarebbe solo un arricchimento», ha commentato. «Sono scelte che spettano al governo, ma fatemi esprimere la massima stima al prefetto che è una persona straordinaria».

Il pressing del M5S: «Marino si dimetta»
Dall’opposizione il M5S insiste nella richiesta di dimissioni del sindaco. Scrive Beppe Grillo sul suo blog: «Mafia Capitale. Roma è ostaggio di criminali e politici corrotti. Il Pd c’è dentro fino al collo, ma “Ignaro Marino” fa finta di non sentire e intanto gli commissariano il Giubileo. #MarinoDimettiti».

Telefonata Marino-Gabrielli, lavoriamo assieme
Nel primo pomeriggio il sindaco Ignazio Marino e il prefetto Franco Gabrielli si sono sentiti telefonicamente mentre erano impegnati, uno a Londra e l’altro a Guidonia, per una serie di incontri di lavoro. È stato ribadito l’impegno comune per Roma, già avviato con importanti risultati su diversi tavoli di lavoro, dalla sicurezza al Giubileo. «Il sindaco di Roma Capitale e il prefetto della città hanno commentato con sorpresa - si legge in una nota condivisa - e con un po’ di ironia, alcuni articoli di stampa, dichiarandosi totalmente estranei alle indiscrezioni uscite oggi e ribadendo la loro reciproca stima e il proficuo lavoro che stanno svolgendo insieme». Sindaco e prefetto «hanno la ferma e comune intenzione di lavorare assieme per la migliore riuscita del Giubileo straordinario della Misericordia, convinti che in questa stessa ottica si muove il governo che sta lavorando assieme alle istituzioni locali per mettere a punto le misure sull’argomento».

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