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Alfano: «Occorre smantellare i campi Rom». E annuncia un…

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Alfano: «Occorre smantellare i campi Rom». E annuncia un accordo con i sindaci

Emergenza migranti e sicurezza dei campi nomadi, due temi caldi che oggi hanno occupato l’agenda del ministro dell’Interno. Sul primo fronte, al question time alla Camera, Angelino Alfano ha dato i tempi della proposta Junker per l’accoglienza condivisa in Europa: «Una partita che si deve chiudere entro luglio». Sul secondo fronte, nel corso di un incontro con sindaci e Governatori, il ministro ha lanciato via twitter una proposta shock: «Occorre smantellare i campi Rom». A riunione terminata, un altro tweet annuncia un «accordo con i sindaci sui campi Rom. Andiamo avanti!#lagiusta direzione».

Fassino (Anci): nel piano superamento campi e riallocazione abitatitva
A spiegare le cose, dopo i tweet del ministro, ci ha pensato il presidente dell'Anci e sindaco di Torino Piero Fassino. «Nessuno ha in mente di mettere in campo le ruspe di Salvini», ha chiarito al termine della riunione, sottolineando che il piano del governo «prevede il superamento dei campi rom esistenti in favore di una riallocazione abitativa e di una accoglienza delle famiglie che saranno sgomberate». Palazzo Chigi, ha aggiunto Fassino, istituirà un fondo apposito per l'attuazione del piano. Saranno poi i Comuni e i Prefetti a predisporre la realizzazione del piano.

Zaia: Veneto ha detto no a nuovi migranti, abbiamo già dato
Al centro della riunione di Alfano con gli esponenti delle Autonomie anche la gestione dell’emergenza immigrati affidata ai prefetti e la difficoltà a coinvolgere le Regioni nei piani di accoglienza, mentre si moltiplicano i no ad ulteriori contingenti da parte di molte città. Al Viminale abbiamo detto «un autentico no, abbiamo già dato», ha spiegato il governatore del Veneto Luca Zaia, al termine dell'incontro con Alfano. «Siamo al collasso - ha aggiunto - se continuano ad arrivare a 170-200 mila persone l'anno come l'anno scorso... ormai è un fattore cronico». Scettico sulle mosse del governo e sul piano B sui migranti annunciato da Renzi anche il neo governatore della Liguria, Giovanni Toti: «Per ora mi sembra un piano bivacco». All'uscita dal Viminale Toti ha minimizzato anche i risultati del vertice europeo dei ministri dell’Interno di ieri. «E' poca cosa», ha spiegato Toti, secondo il quale senza un intervento dell'Unione europea e dell'Onu sull'emergenza immigrazione ben difficilmente si arriverà ad una soluzione.

Serracchiani: hub regionali strumenti necessari
Meno drastica la governatice del Fiuli Venezia Giulia e vicepresidente del Pd Debora Serracchiani, che uscendo dal ministero ha definito gli hub regionali per l'accoglienza degli immigrati ustrumenti «necessari per una prima identificazione». Al momento «non sono stati individuati dei luoghi definitivi ma non si va verso grandi assembramenti che non sarebbe facile gestire». Serracchiani, soddisfatta per il confronto con Alfano, ha rimandato ogni ulteriore commento al prossimo incontro con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che si terrà prima del Consiglio europeo del 24-25 giugno. Quanto alla possibile opposizione di molte regioni all'accoglienza dei migranti. «la competenza è del governo, del ministero dell'Interno e dei prefetti», ha concluso.

Immigrati, attuazione proposta Junker entro luglio
«Entro luglio si deve chiudere la partita dell' Agenda Juncker sull' immigrazione, e questo è il primo risultato del Consiglio dei ministri dell'Interno di ieri ». Nel pomeriggio, rispondendo ad una interrogazione al question time di oggi alla Camera il titolare del Viminale ha dunque precisato i tempi della risposta europea all’emergenza immigrazione. Per il ministro, gli hotspot, i centri di accoglienza previsti dal piano dove identificare i migranti sbarcati e verificare le domande di protezione internazionale, devono avere il sostegno finanziario anche dell’Europa: «La più grande area di democrazia d'Europa non può pensare di non affrontare il tema dell'immigrazione».

I 24mila migranti da riallocare «prima rottura del muro di Dublino»
Altro cardine del piano Junker, ha spiegato Alfano, è poi il rimpatrio dei migranti economici, quelli cioè che non hanno diritto all'asilo. Dopo il vertice dei ministri dell'Interno europei di ieri a Lussemburgo «si comincia a rompere il muro di Dublino», ha aggiunto il ministro, che si è detto «non soddisfatto» dalla cifra di 24mila migranti da riallocare in Europa in due anni. La quota non è elevata, ma costituisce comunque un primo superamento delle norme di Diblino, «ed è importante che la riallocazione sia vincolante e non volontaria.

L’interrogazione per sapere dinamica dello sgombero di Ventimiglia
La tempistica illustrata da Alfano è contenuta nella risposta resa dal ministrao ad una interrogazione dei deputati Nicola Fratoianni, Stefano Quaranta, Giovanni Paglia, Arturo Scotto (tutti Sel) e Luca Pastorino (Misto) per conoscere le modalità dello sgombero «forzato e violento di decine di migranti dal piazzale antistante la frontiera» di Ventimiglia, portato a termine ieri dalle forze di polizia «anche con l'utilizzo improprio di un mezzo della Croce rossa italiana».

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