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Prova di Italiano, un menù ampio senza particolari difficoltà

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maturità 2015

Prova di Italiano, un menù ampio senza particolari difficoltà

Niente Dante e niente Pasolini (gli autori più attesi in virtù degli anniversari: 750 dalla nascita del primo, 40 dalla morte del secondo), bensì Italo Calvino. È un breve brano del suo romanzo Il sentiero dei nidi di ragno la proposta per la prima tipologia della prova di Italiano, l'analisi del testo: si tratta del primo romanzo di Calvino, 1947, incentrato sul tema della Resistenza, vista in maniera straniante attraverso gli occhi di un bambino, Pin, per il quale la guerra tra tedeschi e partigiani acquista il senso di una lotta epica e avventurosa.

Dunque un testo in prosa (genere considerato dagli studenti più “facile” della poesia) di un autore del secondo Novecento. E qui potrebbe risiedere una difficoltà: perché, nonostante le indicazioni ministeriali spingano in quella direzione, sono ancora pochi i docenti di Lettere che in quinta superiore arrivano a trattare quella parte di programma. Tuttavia ciò di per sé non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile, poiché l'analisi del testo è un esercizio che si può svolgere tranquillamente anche su opere di autori che non siano stati studiati da un punto di vista storico-letterario. Del resto il brano del Sentiero proposto ai maturandi e le relative domande non presentano particolari difficoltà: le risposte necessarie sono contenute nel brano stesso, che basta saper interrogare e interpretare nel modo giusto.

Quanto alla seconda tipologia, quella del cosiddetto “saggio breve” (una traccia da svolgere sulla base di alcuni documenti forniti allo studente), il tema di ambito artistico-letterario riguarda la letteratura come esperienza di vita, quello di ambito socio-economico le sfide del XXI secolo e la competenza del cittadino nella vita economica e sociale, quello di ambito storico-politico il Mediterraneo come atlante geopolitico d'Europa, quello di ambito tecnico-scientifico le trasformazioni nel mondo delle comunicazioni legate allo sviluppo tecnologico.

E se anche il tema di ordine storico ha a che fare (come l'analisi del testo) con la Resistenza, infine quello di ordine generale è una citazione - “I nostri libri e le nostre penne sono le nostre armi più potenti” - di Malala Yousafzai, la ragazza pachistana ferita dai fondamentalisti islamici e premio Nobel per la pace, per spingere a riflettere sul diritto all'istruzione.

Insomma, come al solito il menù è ampio e nessun candidato, potendo scegliere tra tante diverse portate, dovrebbe trovarsi in difficoltà o con l'angoscia della pagina bianca. Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini aveva annunciato ieri, in un'intervista a Radio24, che le tracce sarebbero state più semplici e che avrebbero presentato meno documentazione da leggere. In realtà, siamo sostanzialmente sulla linea degli scorsi anni. Ma nessuno - davvero - può dire che si tratti di una prova difficile o selettiva.

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