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7/12 Le 12 riforme / Appalti

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    Stato dell'arte
    La settimana che si conclude ha segnato un primo fondamentale punto di fermo, con l'approvazione a larghissima maggioranza al Senato della legge delega per la riforma del codice degli appalti e il receipimento delle direttive Ue. Una sessantina di principi di delega vanno nella direzione di cogliere entrambi gli obiettivi auspicati: barriera anticorruzione con norme destinate a fare pulizia e trasparenza e al tempo stesso creazione di un quadro normativo semplificato e fortemente rinnovato per far ripartire un settore bloccato da dieci anni.

    Prospettive del provvedimento
    La larga maggioranza al Senato (solo M5S e Sel astenuti, tutti gli altri favorevoli) fa sperare in un passaggio veloce anche alla Camera che però difficilmente riuscirà ad approvare prima della pausa estiva. C'è da mettere in conto qualche modifica e quindi una terza lettura al Senato, ma ci sono tutte le condizioni per fare bene e in fretta. Poi, il governo avrà sei mesi per recepire la delega, ma i paletti posti dal Parlamento e il principio della semplificazione dovrebbero rendere agevole anche questa strada. Anche perché, a fronte della delegificazione, crescono i poteri dell'Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, pronta alla trasformazione nel regolatore ordinario di mercato.

    Nodi politici
    Al momento non sembrano esserci difficoltà e anche il clima da Tangentopoli che assedia il Palazzo on ha rovinato il clima parlamentare. Finora Renzi non ha rivendicato il successo di questo legge e forse anche questo agevola la conclusione dell'iter legislativo. Resta da capire se, aldilà degli aspetti di competenza formale, l'attuazione della delega farà capo alla Presidenza del Consiglio o al ministero delle Infrastrutture.

    AVANZAMENTO: MEDIO

    EFFICACIA: MEDIA

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