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1/12 Le 12 riforme / Banda larga

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    1/12 Le 12 riforme / Banda larga

    Stato dell'arte
    Il decreto legge Comunicazioni ha ancora una sorte incerta. Se ne discute già da tre mesi, da quando il governo ha varato la Strategia per la banda ultralarga, ma il varo è più volte saltato. Nel governo si è valutata l'opportunità di congelare l'intero decreto, difficile da gestire in Parlamento insieme ad altri provvedimenti alle porte della pausa estiva. Per evitare l'ingorgo parlamentare l'unica possibilità è a questo punto un varo lampo, per questo nelle ultime ore è riaffiorata l'ipotesi di un approvazione da parte del Cdm di martedì.
    Prospettive del provvedimento
    Il decreto si pone l'obiettivo di dare certezze agli operatori in un quadro di investimenti pluriennali per la realizzazione della rete italiana a banda ultralarga. Ci sono in gioco fino a 5 miliardi da assorbire dal Fondo sviluppo e coesione, ai quali si sommerebbero circa 2 miliardi di fondi strutturali gestiti dalle Regioni.

    Nodi politici
    Il principale nodo è la ricaduta che questo decreto può avere sui rapporti tra il governo e Telecom Italia nel piano nazionale per la realizzazione della rete. Lo schema che, per la posa della fibra ottica, ruota intorno a Metroweb non prevede allo stato la presenza di Telecom (l'accordo non è stato trovato). Il Dl, nelle bozze fin qui circolate, contiene tra l'altro alcune misure contestate dalla stessa Telecom (in merito alle clausole per partecipare alle gare e alle caratteristiche del voucher che sarebbe limitato alla tecnologia Ftth). Ad ogni modo l'iter per l'operatività delle misure, tra via libera della Ue e approvazione dei vari decreti attuativi, appare ancora lungo e tortuoso.

    (C.Fo.)

    AVANZAMENTO: BASSO

    EFFICACIA: MEDIO

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