Italia

4/12 Le 12 riforme / Riforma Pa

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    Stato dell'arte
    Tredici le deleghe da attuare del Ddl Madia: spaziano dalla riorganizzazione del personale pubblico e della dirigenza, alla razionalizzazione delle partecipate, fino alla riduzione degli uffici territoriali del Governo (a cominciare dalle Prefetture) e dei Corpi di polizia. La riforma della Pa ha avuto una lunghissima navigazione al Senato. Il provvedimento è poi passato alla Camera ma nonostante le assicurazione del Governo su un iter più rapido, anche a Montecitorio il testo ha cominciato a segnare il passo. Atteso inizialmente in Aula per il 22 giugno, il Ddl è ancora alla prima fase di votazioni in commissione Affari costituzionali.

    Prospettive del provvedimento
    Matteo Renzi continua a ripetere che l'approvazione della riforma Pa resta una delle priorità. Ma la lenta navigazione parlamentare della riforma rischia di rendere operativo il provvedimento solo a 2016 inoltrato. Dopo il via libera della camera, ipotizzabile a questo punto non prima della fine di luglio, il testo dovrà tornare al Senato iin terza lettura per l'approvazione definitiva che rischia di arrivare solo alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. A quel punto dovranno essere varati i decreti legislativo di attuazione delle 13 deleghe da sottoporre al parere del Parlamento.

    Nodi politici
    Alla Camera la partita è tutt'altro che in discesa. Il nodo principale da sciogliere resta quello della riorganizzazione della dirigenza e degli incarichi esterni. C'è poi la questione partecipate e della relativa mobilità del personale. Altre tensioni potrebbero concentrarsi sul futuro dei Prefetti (riduzione e nuovo inquadramento) e sulla soppressione del Corpo forestale dello Stato. Senza considerare che la partita potrebbe in ogni caso riaprirsi al momento della stesura dei decreti legislativi.

    AVANZAMENTO: BASSO

    EFFICACIA: ALTA

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