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2/12 Le 12 riforme / Riforma Rai

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    Stato dell'arte
    La riforma della Rai e del servizio pubblico radiotelevisivo è all'esame del Senato dal 20 aprile. Nel corso della prossima settimana la commissione voterà i 380 emendamenti presentati dai vari gruppi, la metà dei quali da Forza Italia. Il Governo si è detto disponibile a migliorare il testo, senza stravolgerlo, e questo, sinora, ha migliorato il clima tra maggioranza e opposizioni. L'obiettivo dell'esecutivo è quello di approvare il testo entro la pausa estiva del Parlamento. Il mandato dell'attuale vertice della Rai è scaduto a fine maggio con l'approvazione del bilancio da parte dell'assemblea dei soci. Il vertice resta comunque in carica, con pieni poteri, sino alla nomina del nuovo cda.

    Prospettive del provvedimento
    Con la nuova norma si avrà il nuovo vertice in autunno, anche perchè un emendamento dei relatori dà un mese di tempo per nominare il rappresentante dei dipendenti in cda.

    Nodi politici
    Il principale “nodo politico” resta quello dei poteri dell'amministratore delegato, nominato dal cda su proposta dell'assemblea dei soci, rispetto a quelli dello stesso cda, che scende da nove a sette membri, di cui quattro nominati dal Parlamento, due dall'azionista (il Tesoro) e uno dai dipendenti della Rai. In base al testo del Governo, si attribuiscono all'ad tutte le nomine, comprese quelle editoriali, ovvero di newsroom, testate e reti, sentito il cda. E' possibile che le nomine editoriali tornino al cda, forse su proposta dell'amministratore delegato. Altri punti “caldi” sono le due deleghe al governo per la revisione del canone di abbonamento e per riformare il Testo Unico sull'emittenza e la mancata abolizione della commissione di Vigilanza.

    (M. Me.)

    AVANZAMENTO: MEDIO

    EFFICACIA: BASSA

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