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L’Unità torna in edicola. Parla l’ad Guido Stefanelli

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intervista

L’Unità torna in edicola. Parla l’ad Guido Stefanelli

«Il 27 in serata avremo il numero zero. E il 30 giugno saremo finalmente in edicola». È soddisfatto Guido Stefanelli, 48 anni, amministratore delegato della società Unità Srl, editrice del quotidiano fondato da Gramsci che da martedì prossimo tornerà nelle edicole da cui manca da agosto .

Dopo che l'editore Guido Veneziani (alle prese con un'indagine per bancarotta fraudolenta legata alla stamperia di Roto Alba) ha passato il testimone di azionista di maggioranza, ora l'80% della società è di proprietà della Piesse (controllata al 60% da Guido Stefanelli e al 40% da Massimo Pessina). Guido Stefanelli è anche ad della Pessina costruzioni, parte di una realtà che fra costruzioni e acque minerali (Norda, Gaudianello, Sangemini) realizza sui 400 milioni di fatturato. Stefanelli parla con Il Sole 24 Ore appena dopo aver terminato il suo primo incontro con la redazione della nuova Unità: 29 giornalisti, di cui 27 articolo 1 e due con articolo 2. «Mi piacerebbe, nell'arco dei prossimi 18 mesi, recuperare qualcuno dei giornalisti rimasti fuori». Il vecchio organico era di 60 persone. Ora tra i 29 giornalisti (cui si aggiungono 4 poligrafici) ce ne sono 2 che costituiranno la redazione di Milano.

Il direttore sarà Erasmo D'Angelis e non Vladimiro Ilic Frulletti come indicato a metà giugno?
Sì lo confermo.

Ma c'è stato qualche problema con Frulletti?
Assolutamente no. Non so dire quando sarà operativo D'Angelis, al momento impegnato in altri incarichi (è capo dell'Unità di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, ndr), ma Frulletti sapeva che sarebbe stato sdoganato il nome del direttore. Erasmo è l'uomo che comparirà anche sul fronte mediatico mentre Vladimiro sarà co-direttore: è un eccellente uomo di macchina, espressione del bacino di giornalisti dell'Unità, una squadra di professionisti molto preparati.

Cosa vi siete detti con la redazione durante la riunione ?
Abbiamo raccontato la nostra lunghissima trafila. Abbiamo l'80% della società editrice, con il 19,05% a EYU, fondazione del Pd e con Veneziani allo 0,95%. Ma la nostra offerta nasce da lontano: 4 milioni nel luglio 2014, pur sapendo che questa non era competitiva. Poi si arriva al 30 novembre 2014 con una società che vedeva Veneziani al 60%, noi al 35% e la fondazione EYU al 5%, con i liquidatori che ci hanno però chiesto un accordo sindacale. Lo abbiamo raggiunto il 14 giugno quando la redazione ha detto sì.

Il cdr vi ha tuttavia accusati di condotta antisindacale proprio per le procedure seguite sulle assunzioni.
Penso che l'equivoco sia nato dalla inesperienza del sottoscritto. E infatti credo che l'incontro di oggi (ieri, ndr) abbia fatto capire le nostre intenzioni, con un investimento non trascurabile.

Di che cifre parliamo?
Abbiamo in essere una fideiussione bancaria di 10 milioni, più una fideiussione di 1,317 milioni a garanzia per l'affitto della testata. Faccio presente che tra fine anno e il prossimo luglio si terrà un'asta per la testata. Noi concorreremo con un diritto di ultima chiamata. Ma non nascondo un certo patema.

Che tipo di business plan avete prefigurato?
Pensiamo di raggiungere il break even in 8 anni, nel peggiore dei casi, e in 4 anni nel migliore. Comunque con una media di 23mila copie saremmo già in pari. Anche perché c'è da tenere presente che abbiamo costi fissi molto bassi: circa 3,2 milioni a fronte degli 11 di quello che Intesa Sanpaolo considera un editore della nostra fascia, con 60mila copie di media.
Ma la vostra è un'operazione industriale o di lobbying? In fondo non è che con l'editoria di questi tempi si possa pensare di fare grandi affari...
Al momento abbiamo un riscontro pubblicitario, che neanche avrei immaginato, da parte di player internazionali che chiedono di essere presenti sulle nostre pagine con piani pluriennali.

Che tipo di giornale sarà?
Sarà di 24 pagine, in edicola a 1,4 euro. È previsto grande spazio per le fotografie, mentre non avremo per il momento pagine esclusivamente dedicate allo sport, alla tv, né le notizie di finanza. Stiamo puntando a far realizzare, ogni giorno, una pagina o una e mezza a Staino. Lo scriva (ride, ndr), così si arrabbierà ancora di più.

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