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Mafia capitale, Pignatone: con giunta Alemanno boom cooperative Buzzi

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audizione in commissione antimafia

Mafia capitale, Pignatone: con giunta Alemanno boom cooperative Buzzi

Il rapporto del gruppo Carminati-Buzzi «è stato diverso con le due giunte capitoline». Lo ha detto il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, in audizione in commissione Antimafia. Con la giunta Alemanno «si è registrata una esplosione del fatturato delle cooperative che facevano capo a Buzzi e c’era una influenza sulle nomine di vertice delle società partecipate dal Comune». Con la nuova amministrazione Marino i contatti delle organizzazioni criminali «a livelli alti non ci sono più, ma è rimasta la presenza pesante di Buzzi nel mondo delle cooperative». I rapporti sono diversi, insomma, «ma tutto sommato Buzzi e Carminati erano tranquilli sull'esito delle elezioni», perché «vantavano di avere candidati amici in entrambi gli schieramenti». Le indagini non sono chiuse. «Abbiamo fatto un grosso sforzo per arrivare al più presto al dibattimento il cui inizio è già fissato al 5 novembre » ha aggiunto Pignatone, che ha concluso: «Continuiamo a lavorare, vedremo cosa esce, faremo uno sforzo anche per la seconda tranche di indagine».

Pignatone: a Roma più organizzazioni mafiose
Pignatone ha spiegato che «a Roma ci sono più organizzazioni mafiose che coesistono e evitano scontri. Questo è il modo migliore per loro di fare affari». E ha aggiunto riferendosi al gruppo Buzzi-Carminati: «Non siamo in presenza di una associazione mafiosa tradizionale, ma la Cassazione ha confermato il metodo mafioso, ovvero la forza intimidatrice e corruttiva. La forza dell'associazione aumenta se può contare su amministratori» pubblici. «Roma non è Palermo, Reggio o Napoli - ha aggiunto Pignatone -. È troppo grande e complessa per essere controllata da una sola organizzazione mafiosa. Vi sono più organizzazioni criminali, alcune mafiose».

La struttura di Mafia Capitale
Pignatone ha ricordato che tuttavia «l'associazione mafiosa più pericolosa in Italia e nel mondo rimane la 'ndrangheta». Mafia Capitale «è una piccola organizzazione con un capo che è Carminati che assomma violenza “spiccia”» . In questi anni l’organizzazione romana però «è riuscita a intessere rapporti con politici e pubblica amministrazione». Poi c'è un braccio militare, che cura le estorsioni, l'usura ecc. E ci sono «una serie di imprenditori che sono lo strumento essenziale affinchè l'organizzazione si possa arricchire. Nella figura di Buzzi si cumulano sia il versante mafioso, sia l'interfacciarsi con la politica. Parlare di struttura piramidale è eccessivo. Non è Cosa Nostra o la 'ndrangheta ma ognuno ha un proprio ruolo» ha aggiunto Pignatone.

Pignatone: con giunta Alemanno boom coop Buzzi
Il capo della procura di Roma ha messo in evidenza che «con la giunta guidata dall'allora sindaco Gianni Alemanno si registra l'esplosione del fatturato delle cooperative che ruotavano attorno alla figura di Salvatore Buzzi». E ha aggiunto che «sotto la giunta Alemanno è avvenuta anche la nomina di soggetti graditi al vertice di società partecipate dal Comune». Anche con l'amministrazione successiva (giunta Marino, ndr) «il gruppo che fa riferimento a Buzzi ed a Massimo Carminati poteva contare su amici e propri candidati». Le indagini infatti «hanno portato alla luce il metodo raffinato con cui il sodalizio criminoso si inseriva negli apparati comunali con una attività di lobbyng illecita finalizzata ad imporre nomi o ad ostacolare e rimuovere quei soggetti con i quali non era possibile intavolare accordi».

«Riflettere su riflettere su ruolo cooperative»
Infine il magistrato ha fornito uno spunto di riflessione alla commissione Antimafia sul ruolo delle cooperative. «C'è da chiedersi se - ha detto Pignatone - alla luce delle agevolazioni di cui beneficiano le cooperative, della simpatia di cui gode l'intero ambiente e dei controlli sicuramente meno penetranti rispetto agli altri operatori economici non sia il caso di fare una riflessione sulla legislazione complessiva».

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