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Sgominata cellula qaedista, pianificava attentati in Italia

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Sgominata cellula qaedista, pianificava attentati in Italia

Due cittadini maghrebini sono stati arrestati all'alba dai carabinieri del Ros con l'accusa di terrorismo internazionale. Un terzo indagato è già in carcere in Marocco per reati di terrorismo. Al centro delle indagini della procura di Roma una cellula di matrice qaedista. La presunta cellula terroristica nel mirino dei carabinieri del Ros è risultata dedita al proselitismo, all'indottrinamento e all'addestramento attraverso un sito internet creato e gestito dagli stessi indagati. La cellula smantellata dai carabinieri del Ros, si proponeva anche, sottolineano gli investigatori, «la pianificazione ed esecuzioni di atti terroristici in Italia e in Nord Africa». Durante le indagini, la collaborazione con le autorità marocchine ha anche consentito di sventare, nel 2012, un attentato terroristico al Mawazzine Festival di Rabat.

Operazione Ros, prima indagine in Italia su forum Al Qaeda
L'indagine dei carabinieri del Ros, che ha portato all'arresto di due maghrebini, è la prima in Italia riguardante uno dei forum affiliati ad al-Qaida, creati a partire dalla prima metà degli anni 2000 da simpatizzanti dell'organizzazione fondata da Bin Laden, al fine di supportarne la strategia terrorista. Lo scopo di tali forum, spiegano gli investigatori, è di «diffondere l'ideologia di al-Qaida allo scopo di formare nuovi proseliti, avviandoli ad un percorso di radicalizzazione che, nelle intenzioni di coloro che li gestiscono, dovrebbe concludersi con la decisione a partecipare attivamente alla jihad violenta, ad esempio arruolandosi in un'organizzazione terroristica, partendo per una delle zone di guerra, oppure compiendo autonomamente attentati nei Paesi occidentali».

Alfano: giornata importante contro il terrorismo
«Oggi è una giornata importante contro il terrorismo. Oggi le Forze di Polizia e la Magistratura hanno duramente colpito cellule terroristiche con due grandi operazioni, a Milano e a Roma». Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno Angelino Alfano. «L'operazione di Milano, in particolare - ha aggiunto il ministro - ha individuato un intero nucleo familiare, collegato con una rete 'amicale', composto da persone convertite, poi arruolate, e delle quali alcune già partite e altre in procinto di farlo per combattere all'estero».

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