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Terrorismo, lunedì l’interrogatorio di garanzia per il…

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scimitarre e coltelli in casa di uno degli arrestati

Terrorismo, lunedì l’interrogatorio di garanzia per il marocchino arrestato a Roma

Scimitarre, coltelli e manganelli della polizia. È il bottino di armi trovato nell'abitazione e nell'auto di Abderrahim El Khalfi, il pizzaiolo marocchino arrestato ieri a Roma dai carabinieri del Ros in quanto ritenuto appartenente a una cellula di jihadisti. L'interrogatorio di garanzia nel carcere di Rebibbia, da parte del gip Stefano Aprile, alla presenza del pm Elisabetta Ceniccola, è in programma per lunedì 6 luglio. Sono, intanto, in via di definizione le pratiche per l'avvio della procedura di estradizione di Ahmed Masseoudi, tunisino di 29 anni, fermato in patria e ritenuto la mente della cellula di presunti terroristi. Era proprio Masseoudi, secondo l'accusa, l'ideatore del sito “Ashak Al Hur 'Amanti delle Uri - Vergini' (I7ur)” che, nelle intenzioni del tunisino, aveva lo scopo di accreditarsi presso Al Qaeda. In Marocco, infine, è detenuto, per fatti criminali accaduti in quel paese, il terzo destinatario dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla magistratura romana: Mohammed Majene. Per quest'ultimo è più difficile la possibilità di un'estradizione in Italia.

Lunedì l’interrogatorio di garanzia a Rebibbia
Si farà lunedì prossimo nel carcere di Rebibbia l'interrogatorio del marocchino Abderrahim el Khalfi, arrestato ieri nell'ambito dell'inchiesta del Ros sulla presenza di presunti terroristi. Ad ascoltare il marocchino il giudice dell'indagine preliminare Stefano Aprile che contro el Khalfi ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare e anche il pubblico ministero Elisabetta Ceniccola alla quale sono affidati gli accertamenti.

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