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Cdm, via libera a decreto per Fincantieri di Monfalcone e Ilva

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questione industriale

Cdm, via libera a decreto per Fincantieri di Monfalcone e Ilva

Via libera da parte del Consiglio dei ministri ad un decreto con le misure per impedire il blocco dell'altoforno 2 dell'Ilva e sbloccare la aree dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone, sequestrate dal tribunale di Gorizia. Si tratta di un unico provvedimento «in materia di rifiuti e di continuità delle attività produttive in siti di interesse strategico nazionale». La decisione è arrivata al termine di una seduta lampo, iniziata intorno alle 20 e conclusa dopo pochi minuti. In mattinata il Cdm era stato sospeso per permettere un approfondimento tecnico su un provvedimento per sbloccare il sequestro dell'Ilva. Via libera dal Cdm anche alla partecipazione italiana alla missione dell'Unione europea contro i trafficanti di migranti nel Mediterraneo. Approvato infine il decreto legislativo che attua la delega al Governo per la determinazione dei collegi plurinominali prevista dall’Italicum.

Renzi: proponiamo una visione strategica per il paese
«Continuiamo a dare priorità al salvataggio dei posti di lavoro in tutta Italia da Monfalcone a Taranto fino all'intero Casertano». Così il premier Matteo Renzi su Facebook, riportando anche «un'altra buona notizia sul fronte crisi aziendali», con la firma dell'accordo «per la Firema, 495 lavoratori da 4 anni in amministrazione straordinaria». E ricordando che il Cdm odierno ha inoltre approvato «la Banca dati Dna, che ci vede fra le più innovative esperienze mondiali, fino al piano strategico sui porti». Poi ha aggiunto: «Proponiamo finalmente una visione strategica per il paese. Passo dopo passo, un mattone alla volta, non solo salvataggi di aziende, ma anche costruzione di futuro».

Fincantieri, Confindustria: positiva tempestività governo
«È positiva la tempestività con cui il Governo è intervenuto sulla questione Fincantieri per superare lo stallo giuridico-formale che si era creato a causa di una lacuna del nostro ordinamento». È quanto sottolinea Confindustria in una nota in merito al decreto varato dal consiglio dei ministri. Più in generale, prosegue l'associazione degli industriali, «è importante che produzioni strategiche per l'economia del nostro Paese non vengano interrotte in presenza di condizioni di sicurezza ambientale e sanitaria. Bene anche il chiarimento sui procedimenti pendenti per il rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali ai sensi della nuova direttiva europea che, come richiesto a più riprese da Confindustria, consente l'adeguamento alle nuove prescrizioni senza il rischio di bloccare le attivita' degli impianti produttivi».

Sbloccate la aree dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone
Il decreto Ilva-Fincantieri fornisce l'interpretazione autentica della normativa in materia ambientale, chiarendo che i depositi temporanei di scarti di lavorazione fatti sulla banchina del cantiere di Monfalcone sono legittimi. A Monfalcone la sezione penale del tribunale di Gorizia aveva ordinato il sequestro di alcune aree destinate alla selezione e allo stoccaggio dei residui di lavorazione dello stabilimento di Fincantieri. La soluzione di inserire nel provvedimento l'interpretazione autentica della direttiva europea che disciplina lo smaltimento dei rifiuti fa chiarezza sui dubbi interpretativi generati dalla legge italiana di recepimento. Alla fine la via del chiarimento normativo è prevalsa rispetto all'altra opzione di una micro-Aia (autorizzazione integrata ambientale) per i depositi provvisori usati a Monfalcone.

Serracchiani: intervento del governo tempestivo
Per la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che si era attivata con il Mise e il Ministero dell'Ambiente per Monfalcone, «l'intervento del Governo è stato tempestivo e ha offerto una soluzione immediatamente praticabile a una situazione potenzialmente esplosiva». Il provvedimento è arrivato nel giorno in cui Fincantieri si è aggiudicata un nuovo contratto internazionale per la fornitura di quattro corvette della classe 'Minerva' alla Guardia Costiera del Bangladesh.

Ok a misure per impedire blocco altoforno Ilva
L'esecutivo ha lavorato anche a una exit strategy per l'altro dossier caldo, quello dell'Ilva di Taranto, dopo lo stop dell'altoforno 2 in seguito al sequestro senza facoltà d'uso, disposto dalla procura (per un incidente mortale sul lavoro) convalidato lunedì scorso dal gip. Il decreto approvato oggi contiene le misure per impedire il blocco dell'altoforno 2, che avrebbe determinato anche lo stop dell'altoforno 4 visto che un solo impianto, ha chiarito l'azienda, non garantirebbe né la sicurezza né il corretto funzionamento della centrale deputata a trasformare in energia i gas liberati dagli stessi altoforni. Il decreto approvato stabilisce che, nei casi di aziende di rilevanza strategica nazionale sottoposti a provvedimenti cautelari da parte della magistratura, il provvedimento non impedisca la prosecuzione dell'attività d'impresa purché l'azienda presenti in termini “stringenti” (probabilmente 30 giorni) un piano per l'adozione di misure aggiuntive sulla sicurezza del lavoro. Non viene così leso il motivo per il quale il magistrato ha disposto il sequestro - l'indagine sulla morte di un operaio - ma l'Ilva potrà presentare istanza alla magistratura, con un piano integrativo di sicurezza, il dissequestro dell'altoforno e la prosecuzione delle attività.

Sì partecipazione Italia missione Ue contro scafisti
Via libera dal consiglio dei ministri anche alla partecipazione italiana alla missione dell'Unione europea EunavFor contro i trafficanti di migranti approvata dal Consiglio dei Ministri degli Esteri dell'Unione europea lo scorso 22 giugno. L'operazione ha il compito di raccogliere informazioni sulle reti del traffico e della tratta degli esseri umani nel Mediterraneo centromeridionale. Il comando operativo di EUNavfor Med è assegnato all'Italia e sarà esercitato da Roma.

Via libera a decreto per collegi pulrinominali Italicum
Il Consiglio dei ministri ha approvato anche, in via preliminare, il decreto legislativo che attua la delega al Governo per la determinazione dei collegi plurinominali prevista dall’Italicum. Con questo atto sono stati definiti i cento collegi in cui gli elettori saranno chiamati a scegliere i membri della Camera dei deputati in base alla nuova legge elettorale. Il provvedimento sarà trasmesso alle Camere entro il 7 luglio per il parere delle competenti Commissioni.



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