Italia

Salvini: euro moneta sbagliata, Berlusconi ci dia una mano e non si…

  • Abbonati
  • Accedi
centrodestra

Salvini: euro moneta sbagliata, Berlusconi ci dia una mano e non si spaventi

«Berlusconi si spaventa? E chi se ne frega, ci dia una mano a far passare il messaggio anche attraverso le sue tv». Così il segretario della Lega Matteo Salvini ha parlato della sua richiesta di uscita dall'euro durante un convegno dedicato al tema. Salvini si è detto «convinto» che le posizioni del leader di Forza Italia sull'euro siano vicine a quelle del suo partito, la Lega Nord, da oltre un anno impegnata in una campagna a sostegno dell'uscita dalla moneta unica. «Io - ha concluso - sono convinto che Berlusconi abbia capito che l'euro è una moneta sbagliata, ma è circondato da persone che lo hanno spaventato».

Salvini: chi è a favore euro è ignorante o in malafede
Dopo la cautela mostrata al Sole 24 Ore sull'uscita dall'euro («Un'uscita unilaterale dell'Italia sarebbe un casino»), Salvini è tornato a suonare il “de profundis” per la moneta unica. «Comunque vada il referendum in Grecia - aveva detto nel suo recente tour in Calabria - sarà la fine dell'euro e di questa Europa sbagliata». Oggi ha rincarato così la dose: «Se continui renzianamente a ritenere che non si può uscire dall’euro, o sei ignorante o in malafede. Forse è meglio essere ignoranti perché ci si può sempre applicare e imparare, mentre penso che al governo in Italia ci siano persone in malafede».

«Voterei no al referendum greco»
Se è vero, come ha scritto il premier Matteo Renzi su twitter (concetto ribadito a Berlino), che il referendum greco «sarà un derby dell'euro contro la dracma», Salvini si è schierato per il “no”, in funzione anti-euro. «Pur con tutti i dubbi su questo referendum, se fossi greco - ha dichiarato - voterei no, perché piuttosto che morire in ginocchio preferisco ripartire rialzandomi in piedi». E ha aggiunto che oggi nella Ue occorre «prendere tutti i trattati e riscriverli tutti quanti, moneta compresa». Una posizione abbastanza netta, anche se Salvini ha chiarito che non sarà ad Atene domenica per seguire l'esito del referendum, insieme ad altri esponenti politici italiani. «Non passo le mie domeniche con Grillo e Vendola - ha scherzato il segretario federale della Lega Nord - preferisco stare a parlare con gli italiani piuttosto che passare due giorni di vacanza» in Grecia.

Il riposizionamento di Berlusconi
Più sfumata invece la posizione di Berlusconi che nei giorni scorsi, pur sottolineando come «l'Europa non può permettersi di perdere la Grecia», non ha preso posizione sul referendum, e quindi sull’ipotesi dell’uscita dall’euro («Cosa voterei se fossi greco? Non lo so, io non lo sono, ho già tanti problemi per conto mio»). In una lettera al Giornale l'ex premier si è schierato però apertamente contro la politica del premier greco Tsipras definito «rappresentante della sinistra peggiore, un mix di ideologia e demagogia anticapitalista dagli effetti disastrosi». E così facendo, dopo giorni in cui vari esponenti di Forza Italia parlavano in ordine sparso («Tsipras in questo momento - ha dichiarato ad esempio Renato Brunetta - rappresenta la risposta di libertà al dominio tedesco sull'Europa») ha posizionato il partito dentro il progetto europeo, pur promuovendone cambiamenti profondi. Segno che la partita sull’Europa e sull’euro rischia di essere un nodo cruciale nell'alleanza con Salvini.



© Riproduzione riservata