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3/7 Le sette leve per il lavoro/Flessibilità orari e work life balance

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    Lavorare meno, lavorare meglio. La quantità delle ore in ufficio equivale alla qualità delle consegne inviate? Non sembrano pensarla così i più di 1000 dipendenti intervistati da JobPricing: stipendio a parte, la flessibilità degli orari è il terzo criterio che influenza di più la scelta del lavoro. Il valore riconosciuto a una tabella di marcia più elastica si riflette in un indice di 7,4/10, con una forbice che spazia dal 7,3 degli impiegati al 7,6 dei dirigenti e al 7,8 dei quadri. Alle spalle, del resto, ci sono i numeri di un'Europa che conferma i benefici dello smart working: se in Italia si lavora una media di 36,8 ore per un tasso di produttività di 32, 2 euro l'ora, in Olanda si accorcia il monte orario (30 ore) e alza lo standard di produzione (45,8 euro). Secondo Vavassori, «si sta facendo largo lo smart working, che non è altro che la possibilità di avere una maggiore flessibilità esecutiva. In altre parole: utilizzare le risorse in maniera più flessibile».

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