3/5 Pensioni, i cinque punti di Boeri/Armonizzazione
Il terzo intervento della bozza di Boeri colpirebbe all'origine le «forti asimmetrie» nei trattamenti previdenziali di diverse categorie di pensionati. Squilibri che non si basano su diversi livelli contributivi (quanto ha versato un certo pensionato) ma su tassi di rendimento garantiti ai contributi versati da alcune coorti e categorie specifiche di lavoratori. Boeri parla esplicitamente di «trattamenti di favore» che hanno «gravato pesantemente sul bilancio» dell'Inps.
Il ragionamento si estende anche ai vitalizi dei parlamentari, che devono essere «chiamati con il proprio vero nome» e resi trasparenti nelle proprie regole di concessione: un'apertura che «servirà per valutare i tassi di rendimento implicitamente offerti a deputati e senatori, comparandoli col trattamento riservato agli altri lavoratori» e a «cementare il patto transgenerazionale» con una prova di trasparenza. Infine, una questione di progressività: si avanza l'ipotesi di chiedere a chi ha redditi pensionistici più elevati un «contributo al finanziamento di uscite verso la pensione più flessibili». Cioè? (vedi scheda successiva)
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