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Pensioni, ecco la «proposta Boeri» in cinque punti

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il presidente dell’inps

Pensioni, ecco la «proposta Boeri» in cinque punti

Flessibilità sostenibile, una rete di protezione sociale dai 55 anni in su, unificazione delle posizioni assicurative (con la fine delle ricongiunzioni onerose), armonizzazione dei tassi di rendimento e nuove opportunità di versamenti perché «non si va in pensione, ma si prende la pensione». Sono i cinque punti sui quali si incardina la proposta di riforma del sistema previdenziale messa a punto dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, delineata alla Camera in occasione della presentazione della relazione annuale dell’Istituto.

Una bozza di riforma già «sottoposta all’attenzione dell’Esecutivo» e formulata, ha puntualizzato, «non per esigenze di cassa, ma ricercando maggiore equità, tanto fra le generazioni diverse che all'interno di ciascuna generazione».

Contributo solidarietà su pensioni elevate
In ogni caso per Tito Boeri è giusto «chiedere a chi ha redditi pensionistici elevati in virtù di trattamenti molto più vantaggiosi di quelli di cui godranno i pensionati del domani, un contributo al finanziamento di uscite verso le pensioni più flessibili».

Incentivi tempo indeterminato forse troppo costosi
«Incentivi fiscali così potenti difficilmente potranno essere mantenuti in via per lungo tempo. Sono molto, forse troppo costosi». È l’ulteriore valutazione del presidente dell’Inps sugli aiuti previsti nel Jobs act per i contratti a tempo indeterminato. Al tasso attuale di assunzioni «si può stimare che la perdita di gettito a regime di una decontribuzione triennale valida solo a partire dal 2015 sia di circa cinque miliardi. Se la decontribuzione dovesse poi continuare anche per tutto il 2016, al tasso attuale di assunzione e di utilizzo degli incentivi il costo salirebbe a 10 miliardi su base annua».

Poletti: utile il contributo di Boeri, sarà utilizzato con gli altri
Parlando delle ipotesi di riforma delle pensioni illustrate dal presidente dell'Inps il ministro del Lavoro Giuliano Poletti apre una porta. «È un contributo indiscutibilmente utile che verrà utilizzato dal Governo per la definizione delle proprie proposte in materia insieme alle proposte che sono già oggi presenti in Parlamento, a quelle che sono avanzate dalle parti sociali e a quelle che sta elaborando il ministero all’interno dei propri uffici», ha affermato Poletti. Il ministro sottolinea come queste siano «le condizioni per prendere una buona decisione» che «naturalmente competerà a Governo e Parlamento».

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