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audizioni alle camere

Conti pubblici, l’Ufficio parlamentare di bilancio: anticipare al 5 ottobre la presentazione della legge di stabilità

Anticipare al 5 ottobre la presentazione della legge di stabilità alle Camere. A chiederlo è stato Giuseppe Pisauro, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, nel corso di un’audizione alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle prospettive di riforma degli strumenti e delle procedure di contabilità pubblica.

Pisauro: «Troppe criticità nel calendario»
«Sicuramente l’assetto attuale non è soddisfacente ed è poco credibile sia all’interno che all’esterno», ha osservato Pisauro. E le criticità riguardano proprio il calendario: la prima è «la coincidenza della data prevista per l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri e la trasmissione al Parlamento del ddl di stabilità (15 ottobre) con quella per l’invio alla Commissione Ue del Documento programmatico di bilancio da parte del governo». Incoerenti, per il presidente dell’Upb, anche «le date di presentazione della nota di aggiornamento al Def (20 settembre) e di trasmissione della seconda notifica sull’indebitamento netto e sul debito delle amministrazioni pubbliche dall’Istat alla Commissione europea», attualmente fissate al 30 settembre e che per l’esperto andrebbero anticipate al 15-20 settembre. Infine, per Pisauro è incongruo il termine del 15 ottobre entro il quale l’Ufficio parlamentare di bilancio deve validare il quadro macroeconomico programmatico contenuto nel Documento: «Affinché l’Upb possa fornire correttamente il proprio contributo all’attività del Parlamento, il processo di validazione dovrebbe quindi essere completato assai prima del 15 ottobre, data di trasmissione del Dpb alla Commissione Ue».

«Anticipare per valorizzare il ruolo del Parlamento»
Anticipare, dunque. Soprattutto per «valorizzare il ruolo decisionale del Parlamento sulla proposta del governo», ha sottolineato Pisauro, ricordando come «nei principali Paesi dell'area euro gli elementi che compongono il quadro programmatico sono decisi e messi a disposizione, con un ampio set informativo soprattutto di carattere quantitativo, con grande anticipo rispetto al momento di presentazione della proposta di bilancio». Con l’anticipo al 5 ottobre, ha rilevato, Camera e Senato avrebbero infatti il tempo di discutere il Documento programmatico di bilancio entro il 15 ottobre, autorizzandone la presentazione alla Commissione europea. In tale quadro, «il Parlamento voterebbe una risoluzione che recepisce i saldi programmatici di finanza pubblica e dopo il 15 ottobre passerebbe alla discussione delle misure contenute nel Ddl di stabilità necessarie per realizzare gli obiettivi programmatici precedentemente approvati».

Oneto (Istat): dati sul debito non prima del 23 settembre
Sentito poco dopo in audizione, il direttore centrale della contabilità nazionale dell’Istat, Gian Paolo Oneto, ha chiarito che «il massimo aggiustamento possibile del calendario» è a suo avviso rendere strutturale l’anticipo dei dati di deficit e Pil di una settimana rispetto alla scadenza europea del 30 settembre (e del 2 ottobre del calendario ufficiale dell’Istituto di statistica), quindi al 23-25 settembre, e non al 15-20 come auspicato da Pisauro. L’anticipo si otterrebbe comunque «operando una significativa compressione dei tempi interni di compilazione dei conti»: ridurre ulteriormente la forbice «della seconda nota di aggiornamento - ha spiegato - non potrebbe che rendere ancora più parziale il set di informazioni incorporate nell’aggiornamento».

Franco (Rgs): riflettere sull’anticipo dell’invio della manovra
Anche il Ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco, ha affermato davanti alle commissioni riunite che la presentazione al Parlamento dei ddl di stabilità e bilancio, che dal 2016 saranno integrati, «potrebbe essere anticipata dal 15 al 5 ottobre». L’alternativa sarebbe quella di «far coincidere all’inizio di ottobre la presentazione della Nota di aggiornamento e del disegno di legge di bilancio». Secondo Franco «gli sviluppi degli ultimi anni rendono necessario riflettere» sulla procedura vigente: la riforma del bilancio è un’importante occasione «non solo per completare il graduale allineamento delle regole nazionali in materia economico-finanziaria a quelle del quadro europeo, ma anche per superare alcune debolezze del sistema attuale, nella direzione di un potenziamento della funzione allocativa del bilancio, dell’adozione di un processo di programmazione che fin dalla sua fase iniziale considera le compatibilità tra le priorità e i vincoli macroeconomici e finanziari e dell’integrazione delle attività di analisi e valutazione della spesa nel ciclo del bilancio».

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