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Taglio tasse, Bersani: «Sacrosanto, ma non alla maniera della…

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lo shock fiscale di renzi

Taglio tasse, Bersani: «Sacrosanto, ma non alla maniera della destra». Zanetti: possibile se diventa priorità del governo

Il piano taglia-tasse annunciato nel fine settimana dal premier divide la politica (e il Pd). Più che l'obiettivo di fondo del “Patto con gli italiani” proposto da Renzi (abbassamento delle imposte per 50 mld in 5 anni se le riforme procedono senza intoppi) a non convincere è il ruolo centrale della tassazione sulla prima casa. Per Bersani, leader della minoranza dem, «è sacrosanto ridurre il carico fiscale», ma, sottolinea in un post pubblicato su Facebook, «c'è modo e modo: non si vorrà certo tirare la volata al modo della destra!». Ma se opposizione e minoranza dem sono contrari, a favore della proposta si schierano gli alleati di governoe Confindustria.

Fassina: no a scimmiottamento del berlusconismo
Così, sulla stessa linea di Bersani troviamo l'ex viceministro all'Economia Stefano Fassina, che da poco ha abbandonato il Pd in polemica per le scelte del premier su scuola e Delega Pa. Fassina sottolinea in particolare l'involuzione del suo ex partito, «nato per combattere l'ingiustizia sociale e la povertà e per promuovere la dignità del lavoro e le pari opportunità» e finito «a scimmiottare il berlusconismo fuori tempo massimo». La proposta di eliminare per tutti la tassa sulla prima casa «è immorale», perché significherebbe privarsi di risorse necessarie per i nuclei familiari poveri, i servizi sanitari, i trasporti ai pendolari, l'assistenza sociale e il diritto allo studio. Il governo Renzi, conclude quindi Fassina, «continua a seguire ricette, oltre che inique, dannose ai fini della ripresa», mentre il mandato dei parlamentari del Pd «ha un segno sociale e economico opposto».

La replica di Guerini: non abbiamo l’ossessione di Berlusconi
Le polemiche scatenate dalla minoranza interna e dai fuoriusciti Pd non scuotono però il vertice del Pd, che affida la replica al vicesegretario del partito Lorenzo Guerini. «Non abbiamo l'ossessione di Berlusconi - spiega infatti Guerini in una intervista al Tg 1 - che tra l'altro ha detto e non ha fatto, a noi interessa l'Italia».

Guidesi (Lega): su choc fiscale Renzi non credibile
Dall'opposizione, attacca Renzi anche il capogruppo leghista in commissione Bilancio di Montecitorio, Guido Guidesi, secondo cui «i dati confermano che il Pd è il partito delle tasse». L'unico modo per attuare una «autentica politica di drastico abbattimento delle imposte sulla casa» è attuare il federalismo fiscale con la revisione del Patto di stabilità degli enti locali. Quanto all'annunciato «choc fiscale» da 50 miliardi di euro, Renzi «non è credibile», impegnato com'è a rilanciare «balle» come l'annunciato taglio da 18 miliardi di tasse nel 2015, anno in cui «abbiamo invece toccato l'ennesimo record di pressione fiscale».

Mandelli (FI): Renzi annuncia e poi vede se si può fare, basta illudere italiani
«Al solito, Renzi prima annuncia poi vede se si può fare. E Mef rincorre sue promesse. Su tasse basta illudere italiani», scrive invece su twitter il capogruppo FI in commissione Bilancio al Senato Andrea Mandelli. «Ci sono ancora da disinnescare le clausole di salvaguardia della legge di Stabilità e c'è da evitare - spiega poi - che il prossimo anno aumenti la tassazione sulle partita Iva, solo congelata per quest'anno. Insomma, c'è di che lavorare. Se poi davvero si vorrà aggredire il debito pubblico e tagliare una pressione fiscale da record, ben venga. Ma annunciarlo e non farlo è anche peggio che tacere». (AGI) Red/Bal 201545 LUG 15

Zanetti (Sc): sfida possibile se taglio tasse diventa priorità del governo
Il fronte dei favorevoli, al momento, vede in prima fila Scelta Civica, il cui segretario nonché sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti descrive la proposta di Renzi come «una sfida, certo non impossibile ma sicuramente difficile», che tuttavia costituisce «una priorità assoluta» per il governo, che deve farne «il proprio obiettivo principale di politica economica nei prossimi anni». La sfida, aggiunge poi, «si può vincere non facendo tagli fantasmagorici di 30 miliardi da un giorno all'altro, ma proseguendo anno per anno con 7-8 miliardi l'anno di risparmi e rinvestendo le risorse aggiuntive che deriveranno da una crescita che si è rimessa in moto. Oltre a questo - conclude - bisogna utilizzare il deficit nei limiti delle possibilità che ci vengono concesse dalle regole europee».

Bolla (Confindustria): tasse in Italia ormai a livello insostenibile
A viale dell’Astronomia, sede romana di Confindustria, la proposta Renzi per una drastica riduzione della pressione fiscale non può non piacere perchè, sottolinea Andrea Bolla, presidente del Comitato Tecnico per il Fisco dell’associazione degli industriali, «il livello di tassazione in Italia ha raggiunto livelli al limite del sostenibile». Parlando a margine di un seminario alla Camera sui decreti attuativi della delega fiscale Bolla ricorda che da noi il total tax rate «è pari al 65,4%, ben 24 punti in più rispetto a quello della media Ocse, quasi 17 punti superiore a quello della Germania». Per far ripartire il paese occorre in particolare dare respiro alla domanda interna giocando la carta della riduzione delle tasse sugli immobili, da accompagnare con «una profonda razionalizzazione perché ormai è un ammasso di imposte difficili anche da dichiarare e pagare».

Confedilizia: taglio a tasse sulla casa rimedio a politica fiscale sbagliata
Giorgio Spaziani Testa, presidente della Confedilizia, insiste invece sull’urgenza di un «intervento di riduzione a tutto tondo» sulla tassazione sugli immobili, «per ragioni di equità e per porre rimedio ai danni provocati da una politica fiscale sbagliata». E ricorda in particolare il crollo delle compravendite a partire dal 2012, anno di introduzione dell'Imu, la crisi degli immobili commerciali, come dimostra il gran numero di saracinesche abbassate, e la crisi degli affitti, sempre per eccesso di tassazione. «Per rispondere a questa situazione drammatica, conclude Spaziani, « serve una risposta forte e complessiva, una riduzione fiscale che riguardi tutti gli immobili».

Barbagallo (Uil): sì a taglio tasse, ma che sia strutturale e non un bonus
Dal leader Uil Carmelo Barbagallo, arriva poi un sì al taglio delle tasse sulla prima casa ventilato dal premier Matteo Renzi ma a patto che sia «strutturale», e non un bonus, e che distingua tra case e redditi dei proprietari di case «perché una generalizzazione crea iniquità». Ma soprattutto, spiega Barbagallo, che non si trasformi nel «gioco delle tre carte, togli di qua e metti di là» e che segni l'avvio di una riforma del fisco «condizione necessaria per qualsiasi riduzione delle tasse».

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