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Pompei, scavi chiusi a sorpresa per assemblea sindacale.…

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iI sovrintendente riapre i cancelli

Pompei, scavi chiusi a sorpresa per assemblea sindacale. Franceschini: «Danno incalcolabile»

Si sono riaperti solo a metà mattina i cancelli degli scavi di Pompei, dopo la serrata a sorpresa causata da un’assemblea dei dipendenti, prima annunciata poi rimandata dai sindacati per protestare contro la carenza di personale. Inevitabili i forti disagi per turisti (circa 2mila le persone in attesa ai cancelli) e tour operator. Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha definito lo stop «un danno incalcolabile», nonostante la decisione scaturita dalla riunione dei lavoratori della Soprintendenza: lavorare a costi inferiori rispetto alle maestranze della Scabec (società in house della Regione Campania) a cui sarebbero state affidate le aperture straordinarie notturne.

Il sovrintendente “recluta” gli archeologi e riapre i cancelli
A riaprire i cancelli, intorno alle 10.30, è stato personalmente il soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna, che si è mosso dopo aver reclutato i funzionari archeologi di servizio per garantire la custodia delle Domus. Una pezza che non ha comunque evitato il caos: in poco più di due ore di chiusura non programmata dei cancelli si è infatti formata una fila di oltre duemila turisti in attesa davanti alla biglietteria, con gravissime tensioni. In una nota, Osanna ha attaccato l’assemblea a sorpresa promossa dai sindacati: «un colpo basso e un comportamento irrispettoso nei confronti di centinaia di turisti non responsabili ed estranei a vicende interne all'amministrazione, giunti a Pompei per ammirare un patrimonio mondiale unico che l'Italia ha la grande fortuna di possedere».

La rabbia di Franceschini: chi fa così fa del male al proprio paese
Nonostante la buona volontà del sovrintendente, il danno all’immagine del Belpaese, già in crisi per il degrado che da mesi caratterizza la Capitale, è fatto. E,secondo il titolare dei Beni Culturali, Franceschini, «è incalcolabile», al punto che rischia «di vanificare quei risultati straordinari raggiunti nell'ultimo anno che hanno rilanciato Pompei nel mondo». Nel mirino del ministro la scelta inaccettabile «di organizzare assemblee a sorpresa per impedire che il sito resti aperto con personale in sostituzione», con il risultato «di lasciare centinaia di turisti in fila sotto il sole». Chi fa così, ha concluso Franceschini, « fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa de male al proprio paese».

Il sindacalista: lavoreremo di più per farci sentire dal ministero
Ancora da valutare gli effetti pratici di quanto deliberato dall’assemblea dei dipendenti che, ha spiegato il rappresentante sindacale aziendale della Cisl, Antonio Pepe, «lavoreranno di sera a costi inferiori e terranno aperte anche più domus di quelle assicurate dalla Scabec», la società della Regione Campania che dovrebbe garantire la possibilità di visitare gli scavi anche di sera. «La nostra sarà una ”protesta al contrario”. Anziché restare chiusi lavoreremo di più e pagati di meno. Vediamo se così il Mibact ci darà ascolto», ha concluso Pepe.

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