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Renzi: contro disoccupazione i posti di lavoro della Cultura. Sì…

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a expo milano summit dei ministri

Renzi: contro disoccupazione i posti di lavoro della Cultura. Sì ai «caschi blu» a difesa dei siti culturali

«Con la cultura si può vivere e assumere persone e creare posti di lavoro». Nel giorno in cui l’Istat conferma la battuta d’arresto dell’occupazione il premier Matteo Renzi annuncia lo studio di un piano «per cui nei prossimi anni parte significativa del problema della disoccupazione giovanile» sarà affrontato «con l'impiego in cultura»: dai 100mila insegnanti in via di assunzione alla creazione di posti nei musei. La cultura, ha spiegato il presidente del Consiglio parlando dal palco della Conferenza internazionale dei ministri dei beni culturali in corso a Milano presso l’Auditorium dell'Expo, è infatti «anche un'occasione di sviluppo economico».

Caschi blu della cultura, Italia favorevole
Non solo. Per Renzi, la cultura deve essere intesa come innanzitutto come «la carta d'identità di un popolo». Nel caso dell’Italia, questo equivale «alla bellezza di Pompei, Venezia, i palazzi del Rinascimento, la grandezza senza fine di Roma, ma anche la bellezza dei passaggi dalla Puglia alla Val d'Aosta, in Sicilia o in uno qualsiasi dei luoghi del bello che esprime il nostro Paese». Nel suo insieme, tutto questo « non è il racconto del passato, ma è ciò che salverà il nostro Paese», ha sottolineato Renzi, annunciando ufficialmente l’appoggio dell’Italia alla proposta di istituire un corpo di “caschi blu” da schierare a difesa dei luoghi della cultura nel mondo.

Terrorismo e siti culturali: l’Occidente non si rassegni alla barbarie
Riferendosi allo scempio dele rovine compiuto dai miliziani dell'Isis a Palmira in Siria, Renzi ha ribadito che l’Occidente non intende «rassegnarsi alla barbarie». L'Expo, che oggi celebra «il giro di boa di metà percorso», ha aggiunto, «ci deve porre delle domande: cosa possiamo fare noi? ». Una delle possibili risposte a questa domanda, davanti alla minaccia del terrorismo in molti luoghi di cultura e di arte, sono per il premier proprio i caschi blu della cultura, definiti «una grande proposta».

Gli italiani facciano sforzo collettivo a difesa dell’identità
Tornando a parlare dell’Italia, il paese dove si concentra il maggior numero di siti Unesco patrimonio dell’umanità, il capo del governo ha auspicato uno sforzo collettivo a difesa dell’identità del Belpaese: «L'Italia avverta sempre la consapevolezza di quanto grande è la nostra responsabilità nel mondo». Piuttosto che piangersi addosso, gli italiani devono «essere disponibili, interessati, desiderosi di fare della cultura la chiave della salvezza» del loro futuro.

In sala anche i ministri Franceschini e Martina
Il premier è arrivato alla conferenza dei ministri della Cultura a metà pomeriggio, accompagnato dal titolare dei Beni culturali, Dario Franceschini, e dal ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina. Ad accoglierli, il commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala, e il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca. All'evento partecipano 83 delegazioni provenienti da tutto il mondo, e rappresentanze di Unesco, Onu, Parlamento europeo, Consiglio d'Europa e l'Icrom, l'organismo internazionale dei restauratori.

La cultura strumento di dialogo tra i popoli
La ”Position paper” su cui è incentrato il confronto, intitolato “La cultura come strumento di dialogo tra i popoli”, spiega che «i recenti drammatici eventi di distruzione del Patrimonio culturale hanno condotto la comunità internazionale ad affermare con rinnovata determinazione l'esigenza che esso sia difeso da ogni forma di aggressione». Per questo «appare più che mai opportuno procedere rapidamente a individuare meccanismi effettivi ed efficaci di protezione», con l'ausilio di adeguate professionalità che ciascun Paese è in grado di impiegare.

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