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1/6 Riforma Pa / Dirigenti e pubblico impiego: si cambia

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    1/6 Riforma Pa / Dirigenti e pubblico impiego: si cambia

    Il riordino della dirigenza è uno dei punti nevralgici della riforma. Con la delega arriva il ruolo unico dei dirigenti (uno per lo Stato, uno per le regioni e uno per gli enti locali). Gli incarichi, assegnati in base al merito e alla formazione continua, possono durare quattro anni (con l’aggiunta di due anni, se necessario, ma per una sola volta). Chi rimane senza incarico può chiedere di essere “demansionato” a funzionario per non perdere il posto. In ogni caso, la licenziabilità è sempre vincolata a una «valutazione negativa» sull’operato del dirigente. Prevista la possibilità di divieto o revoca dell’incarico in settori esposti al rischio corruzione per i dirigenti condannati anche in via non definitiva dalla Corte dei conti al risarcimento del danno erariale. Cancellata la figura del segretario comunale, ma per tre anni potranno continuare a esercitare le stesse funzioni di legalità. Tra le deleghe più pesanti, quella della riscrittura del testo unico del pubblico impiego, che tra l’altro dovrà puntare a rendere concreti e certi i tempi dell’esercizio dell’azione disciplinare nei confronti dei dipendenti pubblici. Le visite fiscali saranno affidate all’Inps e non più alle Asl. E chi è vicino alla pensione potrà scegliere di lavorare part time, mantenendo i contributi pensionistici per il tempo pieno solo con versamenti volontari.

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