Italia

Entrate stabili nel primo semestre 2015, ma solo al netto della…

  • Abbonati
  • Accedi
i dati del mef

Entrate stabili nel primo semestre 2015, ma solo al netto della rivalutazione delle quote Bankitalia

Calano dello 0,2% (335 milioni di euro) le entrate tributarie nei primi sei mesi del 2015: è l’effetto dell’aumento delle imposte dirette (+0,6%) e della diminuzione di quelle indirette (-1%). Ma a pesare è l’effetto della rivalutazione delle quote di Bankitalia: senza, le entrate aumentano dello 0,7 per cento. I dati arrivano dal bollettino del ministero dell’Economia. Spicca il dato sugli acconti di giugno per Imu e Tasi: il gettito è pari a 10,5 miliardi.

Senza quote Bankitalia aumento dello 0,7%
In tutto le entrate nel primo semestre ammontano a 194,3 miliardi di euro. «Ai fini del confronto omogeneo tra il risultato registrato nel primo semestre del 2015 rispetto all’analogo periodo dello scorso anno - spiega l’Economia - è necessario tener conto del venir meno del gettito dell’imposta sostitutiva sui maggiori valori delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia, il cui versamento ammontava a 1.692 milioni di euro ed era previsto per il solo anno 2014. Al netto di questa entrata straordinaria del 2014, le entrate tributarie erariali presentano una crescita tendenziale del +0,7% (+1.357 milioni di euro)».

Irpef in aumento dello 0,7%
Il gettito derivante dalle imposte indirette è stato pari a 106 miliardi: l’aumento di 1,5 miliardi è legato alla crescita dell’introito Irpef (+0,7%), soprattutto per effetto delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (+3,8%) e degli autonomi (+1,2%). Calano del 2,3%, invece, quelle sui redditi dei dipendenti pubblici. Una variazione che però è attribuibile - chiarisce l’Economia - «al meccanismo di regolazione contabile del bonus degli 80 euro fino a oggi corrisposto (un miliardo di euro), che per il settore pubblico avviene l’anno successivo a quello di attribuzione». Diminuiscono inoltre i versamenti in autoliquidazione, effetto delle rimodulazioni delle detrazioni per i dipendenti e dell’aumento delle aliquote sulle detrazioni per ecobonus e ristrutturazioni previsti dalla legge di stabilità 2014).

Ires -6,1% ma l’acconto migliora dell’1,2%
In diminuzione del 6,1% il gettito Ires, a quota 9,2 miliardi, ma «l’incremento registrato sull’acconto (+1,2%) è indicativo di un miglioramento tendenziale dell’attività economica». A determinare il calo soprattutto il venir meno dei maggiori versamenti a saldo effettuati lo scorso anno a titolo di addizionale Ires, tributo istituito soltanto per il 2013 e affluito all’Erario a giugno 2014 con la scadenza a saldo dell’imposta. Cresce, invece, l’Irap.

Iva in crescita grazie allo split payment: +1,5%
Il gettito legato alle imposte indirette è stato di 88,3 miliardi, in calo dell’1% (-917 milioni). Aumentano dell’1,5% le entrate Iva grazie all’andamento positivo della componente relativa agli scambi interni e allo split payment. Diminuiscono di 368 milioni, invece, le entrate dell’accisa sui prodotti energici (-3,2%), così come quelle dell’accisa sul gas metano (-981 milioni, pari a -44,3%). Quest’ultima imposta si paga con rate di acconto mensili calcolate sulla base dei consumi dell’anno precedente e un saldo che viene versato l’anno successivo, entro fine marzo, secondo i consumi effettivi. Ebbene: il calo è dovuto al conguaglio versato a marzo 2015 sulla base dei consumi reali del 2014, inferiori a quelli del 2013.

Acconto Imu-Tasi da 10,5 miliardi
Corposo il gettito relativo alle tasse sulla casa: 8,18 miliardi per l’Imu (in calo comunque del 2,2%) e 2,38 miliardi per la Tasi (+220%). In tutto, un “pacchetto” che vale oltre 10,5 miliardi.

© Riproduzione riservata