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Rai, Monica Maggioni al vertice: via libera della Vigilanza. Da…

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Rai, Monica Maggioni al vertice: via libera della Vigilanza. Da inviata a presidente

È la direttrice di RaiNews24 Monica Maggioni la nuova presidente della Rai. Designata dal Governo alla presidenza della Rai, è stata prima nominata all’unanimità dal nuovo Consiglio d’amministrazione della Tv pubblica, che si è riunito per la prima volta alle 20, e poi “ratificata” dalla commissione parlamentare di Vigilanza con 29 voti favorevoli su 40. Determinante per raggiungere (e superare) i due terzi della Vigilanza la convergenza tra Pd e Forza Italia. Il Movimento Cinque Stelle ha deciso di astenersi.

Era stato Matteo Renzi a Palazzo Chigi, dove ha illustrato la riforma della Pa, a lasciare intendere nel pomeriggio che i giochi sulla presidenza erano chiusi. A chi gli ha chiesto se Maggioni fosse la possibile presidente, ha risposto che il Mef stava per formalizzare «un’autorevole giornalista, esperta di Rai» e «il professor Fortis» come componente del Cda indicato dal Tesoro. Marco Fortis è docente di Economia industriale all’Università Cattolica e tra i consiglieri economici del presidente del Consiglio.

Renzi difende le scelte: «È un bel Cda»
Ieri la Vigilanza aveva votato (ancora con le regole della legge Gasparri) i sette nomi di sua competenza per il Cda dell’azienda. Per completarlo mancavano proprio il presidente e un consigliere, indicati oggi dal Governo (formalmente dal ministero dell’Economia). Renzi ha difeso la scelta dei nomi del Cda: «Fermo restando che ero tra i pochi che proponeva di cambiare il metodo di selezione del Cda, io dico che è un bel Cda. Il Parlamento ha scelto dei professionisti della comunicazione». A chi gli chiedeva se l’ingerenza dei partiti non fosse esagerata, Renzi ha replicato: «Il Cda scelto con la Gasparri è espressione dei gruppi presenti in commissione di vigilanza. Punto. Noi siamo quelli che vogliono cambiare la Gasparri».

«I miei nelle aziende? Andate a vedere i risultati»
Insomma: non regge, per il premier, «l’idea che il Cda Rai non vada bene perché formato da professionisti della comunicazione e che quando invece lo faceva la società civile o presunta tale andava bene». Anche perché «si sbandieravano i membri delle associazioni come grandi punti di riferimento. Ognuno ha le proprie valutazioni, vediamo i risultati. Ma non posso pensare che un direttore di giornale, perché scelto dal centrodestra, non vada bene e invece vada bene un’espressione, non voglio dire dei girotondi, ma di un’associazione culturale di sinistra». Non ci sta, Renzi, neppure alle accuse di piazzare «tutti i suoi nelle aziende». «Andate a vedere i risultati di aziende come Eni, Enel e Finmeccanica», ha detto. «Andate a vedere il loro valore in Borsa».

La convergenza Pd-Fi verso Maggioni
Rientrato dalla trasferta in Giappone il premier ha lavorato per mettere il sigillo a un’intesa della maggioranza con Forza Italia, necessaria perché per ratificare la nomina del presidente Rai occorre una maggioranza di due terzi in Vigilanza. Sicura era la scelta di una donna, anche per riequilibrare il Cda “magrissimo” dal punto di vista della parità di genere (con una sola donna, Rita Borioni, su sette membri eletti ieri dalla Vigilanza). In pista una terna di nomi (con Maggioni anche Simona Ercolani e Caterina Caselli), ma la direttrice di RaiNews24 si è rivelata quella giusta, gradita anche a Berlusconi. Nata a Milano nel 1964, dal 1996 è assunta in Rai: per anni al Tg1, per il quale è stata inviata in molti angoli del pianeta (dal Mozambico al Sudafrica, da Israele ai tempi della seconda Intifada agli Stati Uniti per seguire le elezioni presidenziali che videro la vittoria di Bush, fino al Medioriente), dal 2013 dirige RaiNews24.

Renzi sul Dg: «Sapete qual è la mia preferenza»
Per il ruolo di direttore generale in pole position da giorni il nome di Antonio Campo Dall'Orto (già manager di Mtv), che Renzi dal Giappone ha definito «uno tra i più interessanti innovatori della tv italiana». Oggi il premier ha insistito: «Sapete qual è la mia preferenza». Un altro nome in lizza è quello di Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria.

I neoconsiglieripensionati? Renzi: «È un non problema»
Tra le ragioni che hanno costretto la riunione dell’assemblea degli azionisti Rai c’era anche la richiesta da parte dei revisori di verificare i titoli e i requisiti di tre dei sette consiglieri d’amministrazione dell’azienda nominati ieri: Guelfo Guelfi, Carlo Freccero e Giancarlo Mazzucca. L’edizione on line l’Unità ha spiegato infatti oggi che «secondo la legge un lavoratore in pensione», e questo sarebbe il caso dei tre neo consiglieri, « non può assumere incarichi nelle società controllate dallo Stato». La via d’uscita potrebbe essere una norma della riforma della Pa appena approvata dal Parlamento, che permetterebbe ai pensionati di assumere incarichi a condizione che siano a titolo gratuito e per non più di un anno. «I pensionati ci sono, si discute se abbiano diritto ad avere lo stipendio, stanno discutendo in queste ore, ma è un non problema», ha tagliato corto Renzi.

M5S: «Su Maggioni ci asteniamo»
Sfumato l’accordo in Vigilanza tra Pd e M5S, i grillini hanno deciso di astenersi. «I nostri portavoce si asterranno sulla nomina di Monica Maggioni come presidente della Rai. La attendiamo comunque alla prova dei fatti», si legge sul profilo twitter del gruppo M5S alla Camera. In mattinata il presidente pentastellato della commissione, Roberto Fico, aveva chiesto a Renzi di fare un nome di alto profilo «in modo da valutarlo», ma svelata la carta Maggioni era arrivato il “no” con un tweet del deputato Carlo Sibilia, componente del direttorio M5S: «#Rai: No alla Maggioni presidente del Cda. Non può garantire indipendenza e lontananza da conflitti d’interesse».

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