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Renzi: l’Italia sta meglio di un anno fa. A settembre taglio…

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lettera alla maggioranza

Renzi: l’Italia sta meglio di un anno fa. A settembre taglio delle tasse

«L'Italia sta meglio di un anno fa». Come un coach che fa il bilancio di una stagione, il premier approfitta del prossimo stop ai lavori parlamentari per ricordare alla maggioranza i molti segnali positivi maturati negli ultimi mesi. Dopo undici trimestri negativi, scrive Renzi alla maggioranza, «il Pil è tornato a crescere», così come il turismo, «soprattutto al sud». Bene anche gli investimenti diretti esteri, crollati in Europa (-17% nel 2014) ma non in Italia, dove sono saliti de 31%, «) segno che il nostro Paese è finalmente di nuovo attrattivo».

Ora l’Italia «contribuisce a risolvere i problemi d’Europa»
Insomma, l’Italia non è più il malato del Vecchio continente (insieme alla Grecia), « ma contribuisce a risolvere i problemi dell'Europa». Tra i successi della diplomazia italiana Renzi rivendica la comunicazione sulla flessibilità, che «permette margini di manovra fino a un punto di Pil». Sul fronte interno, le buone notizie per il presidente del Consiglio arrivano dai consumi, «che tornano finalmente a crescere» e dai posti di lavoro «che aumentano anche se ancora non con l'intensità che vorremmo». L'Italia, conclude, «sta meglio di un anno fa. Gli italiani lo devono anche grazie al vostro impegno».

A settembre la legge di Stabilità all’insegna del taglio alle tasse
Con un occhio alla ripresa autunnale, Renzi annuncia poi per settembre la predisposizione in tempi stretti, già a settembre, della legge di Stabilità «che proseguirà nel taglio delle tasse e per mettere la parola fine alla lunga stagione delle riforme costituzionali in attesa del referendum confermativo del 2016». Non manca una stoccata all’opposizione, accusata di aver raccontato per un decennio «che l'Italia era finita, spacciata, esaurita». Per il premier non è così. La scelta è quindi tra «abbaiare alla luna, gridare nei talk show», come fa l’opposizione, e rimboccarsi le maniche, «non cedere al piagnisteo e cambiare ciò che va cambiato, restituendo fiducia, trasmettendo speranza».

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