Nuova tragedia dell’immigrazione nel canale di Sicilia. Sono almeno 40 i morti sul barcone soccorso al largo della Libia dalla nave della Marina militare «Cigala Fulgosi». Le vittime si trovavano nella stiva del barcone soccorso in acque internazionali a 21 miglia dalla costa libica. La barca trasportava circa 400 persone. I migranti che erano nella stiva sarebbero morti per soffocamento: 312 i superstiti (tra loro 45 donne e 3 bambini) tratti in salvo e trasbordati successivamente sulla nave norvegese Siem Pilot dell’Agenzia Ue Frontex.
Almeno 40 morti su barcone soccorso dalla Marina
La causa del decesso dei migranti ritrovati morti nella stiva è probabilmente l'inalazione dei gas di scarico, dovuta al fatto che in questo tipo di viaggi solo chi paga di più può restare sul ponte. «È stata una scena a forte impatto emotivo quando ai nostri uomini quando sono saliti a bordo - ha raccontato Massimo Tozzi, il comandante dell'unità della Marina militare «Cigala Fulgosi» - c’erano diversi cadaveri immersi in acqua, combustibile ed escrementi umani» .
Alfano: ancora tragedie senza soluzione problema Libia
«La nuova tragedia di oggi non sarà l'ultima se non si risolve il problema della Libia» ha dichiarato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, commentando il nuovo naufragio davanti alle coste libiche e facendo appello «alla comunità internazionale». Quanto alle polemiche suscitate dal segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, che in un’intervista (poi ritirata) sul sito on line di Famiglia Cristiana aveva accusato il governo di essere «del tutto assente» sul fronte dell’immigrazione, Alfano ha tagliato corto: «Noi facciamo un mestiere diverso dalla chiesa e comunque dò per buona la rettifica delle parole di monsignor Galantino e non quello a lui in un primo momento attribuito». Nella tradizionale conferenza stampa di Ferragosto al Viminale, Alfano ha specificato che sono 103mila i migranti sbarcati in Italia dall'1 gennaio ad oggi.
Oltre 2.300 vittime ques’anno nel Mediterraneo
Si aggrava dunque il bilancio delle vittime nel Mediterraneo. Le cifre aggiornate ieri dall’Organizzazione mondiale per le migrazioni parlavano di «almeno 2300» vittime, a fronte di 1.779 decessi in mare nello stesso periodo dello scorso anno. Con un picco di sbarchi (circa 240mila finora gli arrivi) registrati finora sulle coste europee (Italia, Grecia, Spagna e Malta), destinati a raggiungere quota 250mila entro fine mese (contro i 219mila registrati in tutto il 2014). L’Oim rileva infatti che il numero dei migranti salvati ogni giorno nel Mediterraneo, soprattutto al largo delle coste italiane e greche, è superiore a mille. Dall'inizio del 2015, sono 103mila i migranti che hanno attraversato il Canale di Sicilia («la rotta più letale» - secondo l’Oim - per chi fugge da violenze disastri e povertà) e sono giunti dalla Libia in Italia.
Emergenza a Kos in Grecia
Sul fronte greco a Kos, nell’Egeo orientale, di fronte alla Turchia, continuano a sbarcare ogni giorno centinaia di migranti, soprattutto profughi siriani. Altri 212 immigrati sono stati soccorsi stamani dalla Guardia costiera greca. Ieri è attraccata nel porto dell’isola una nave passeggeri, la «Eleftherios Venizelos», inviata dal governo per fungere da alloggio provvisorio e centro di selezione per identificare quanti hanno diritto all'asilo e sono in attesa del rilascio di un permesso per partire verso altre destinazione.
Risse tra profughi e nave resta vuota
L’iniziativa doveva servire per accelerare le pratiche e alleviare la pressione dei profughi sull'isola greca, dove nei giorni scorsi si sono registrati forti tensioni tra migranti e forze dell’ordine.Ma la nave per ora è rimasta vuota e stamani una cinquantina di immigrati, pakistani, afghani e iraniani, si sono scontrati tra loro colpendosi con bastoni improvvisati dopo essersi lanciati a vicenda pietre sotto gli occhi della polizia, che non è intervenuta. A scatenare la rissa, i litigi sulla priorità nel turno per salire a bordo della «Venizelos», benché le speranze di riusciri siano poche. Le autorità greche hanno infatti deciso di dare nell'imbarco priorità ai siriani in fuga dalla guera. Finora però nessuno degli immigrati ha potuto salire a bordo. Si stanno ufficialmente definendo le procedure per far imbarcare i siriani, ma sembra che pesi anche il timore di una pericolsa ressa quando saranno calate le scalette della nave. Sul molo stazionano circa 300 siriani.
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