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il pm visita il bimbo alla mangiagalli

Coppia dell’acido: in arrivo la decisione del Tribunale dei minori sul neonato

È attesa oggi la decisione del Tribunale dei minorenni di Milano sul destino del bambino di Martina Levato e Alexander Boettcher, la coppia accusata di aver compiuto tre aggressioni con l'acido e già condannata (14 anni di carcere ciascuno) per quella del 28 dicembre scorso quando a venire sfigurato fu Pietro Barbini, ex «fiamma» della bocconiana ai tempi dei liceo. Il bimbo è venuto alla luce poco dopo la mezzanotte del 15 agosto scorso. Appena nato, è stato immediatamente sottratto alla madre. Ieri il pm dei minori di turno a Ferragosto (giorno della nascita del piccolo), Annamaria Fiorillo, ha depositato un ricorso per chiedere che il piccolo venga dato in adozione a una famiglia estranea.

L’udienza per stabilire la sorte del neonato
L'atto, focalizzato in particolare sulla «totale e irreversibile incapacità e inadeguatezza del padre e della madre a svolgere funzioni genitoriali», ha dato il via all'iter della giustizia minorile: ora i giudici di Via Leopardi fisseranno un'udienza in tempi brevissimi per decidere se lasciare il piccolo a Martina, affidarlo ai nonni oppure avviare le procedure per l'adozione a una famiglia estranea. Domani l'orientamento del Tribunale dei Minori che potrebbe anche accogliere la richiesta dell'avvocato Laura Cossar, legale che rappresenta la famiglia Levato, che chiederà di lasciare il piccolo insieme alla madre oppure di affidarlo nonni materni. La studentessa della Bocconi rimarrà in ospedale ancora qualche giorno, piantonata da un agente in borghese. Nel frattempo sarà notificata ai legali della famiglia la fissazione di un'udienza in cui si discuterà la richiesta del pm Annamaria Fiorillo e l'avvocato Laura Cossar farà presente la disponibilità dei nonni materni a prendersi cura del bambino, cercando di scongiurare l'adozione presso un'altra famiglia.

Martina Levato: sono disperata
«Sono disperata, mi hanno distrutto», sarebbero state le prime parole di Martina Levato, stando a quanto riferito da uno dei suoi legali l'avvocato Stefano De Cesare, dopo che la procura per i minorenni ha disposto l'allontanamento del figlio. Il legale De Cesare, che assiste la ragazza, anche sotto processo per altre aggressioni, assieme all'avvocato Daniele Barelli, ha raccontato che la donna non ha visto il figlio neanche un secondo dopo il parto. Stamattina l’avvocato ha avuto modo di vedere la giovane che è ancora alla clinica Mangiagalli di Milano e l'ha trovata «provata e distrutta». Secondo il legale, la ragazza era ''sedata'' quando è stata separata dal piccolo appena partorito. Per il legale i provvedimenti di allontanamento dei minori dalle madri che hanno appena partorito «di solito vengono presi soltanto se ci sono stati conclamati di tossicodipendenza o alcoolismo».

Il pm visita il piccolo in ospedale
Marcello Musso, il pm di Milano titolare delle indagini sulla coppia, ha visitato il piccolo presso la clinica Mangiagalli. «È stato un atto di umanità e di solidarietà verso il bambino. L'ho visto ed è bellissimo», ha riferito. Il magistrato ha donato al piccolo un paio di pantofoline accompagnate da un biglietto di auguri: «Ad A. con infinita tenerezza per un lungo cammino futuro». Sono in corso le procedure per il riconoscimento del piccolo. Martina lo ha già riconosciuto dopo il parto, mentre il padre Alex, detenuto nel carcere di San Vittore, dovrà farlo davanti a un messo del Comune che però, prima di recarsi alla casa circondariale milanese, dovrà chiedere un'autorizzazione ad hoc al pm Musso.

La madre di Alessandro Boettcher: una gravissima ingiustizia
«A mio avviso è stata perpetrata una gravissima ingiustizia. Se il tribunale dei minori lavora per il bene del minore deve ascoltare le nostre parole», ha detto Patrizia Ravasi, madre di Alessandro Boettcher, commentando la richiesta del pm del tribunale dei minori di affidare il bimbo in adozione. La donna chiederà al tribunale dei minori che il piccolo venga affidato ai nonni. «Ho sentito il papà di Martina - ha detto - e mi è sembrato un uomo devastato, profondamente devastato: mi ha detto che a Martina è stato strappato il neonato. Non le è stata permessa neanche la prima poppata».

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