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Furlan (Cisl): patrimoniale sulle case sopra i 500mila euro

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proposta di legge popolare della cisl

Furlan (Cisl): patrimoniale sulle case sopra i 500mila euro

Rispunta la patrimoniale sulle case e a proporla è la leader della Cisl, Annamaria Furlan. «Si deve conciliare la giusta esigenza di esentare solo la prima casa da tutte le imposte, tassando progressivamente i grandi patrimoni immobiliari, in base alla effettiva rendita catastale al di sopra dei 500mila euro e anche le rendite finanziarie, escludendo naturalmente i titoli di stato. Questo è il cuore della proposta di legge di iniziativa popolare che la Cisl presenterà il due settembre alla Camera, dopo aver raccolto migliaia di firme in tutta Italia, in modo da estendere il bonus fiscale di mille euro all'anno anche ai pensionati, ai lavoratori autonomi ed ai giovani», ha scritto la leader della Cisl Annamaria Furlan in una lettera alla Stampa.

Le parti sociali devono dare un contributo alla ripresa dell’economia
«Non basta l'attivismo solitario del nostro premier Renzi a far decollare le leve dell'economia. Anche le parti sociali devono dare subito il proprio contributo per la ripresa dell'economia e dell'occupazione. Dobbiamo rilanciare il ruolo negoziale e di sintesi degli interessi nella società italiana, uscendo dal rivendicazionismo sterile o dallo strisciante lobbismo», ha proseguito Furlan. «Ecco perché cambiare il sistema contrattuale è oggi una priorità, conservando un ruolo importante di garanzia e di copertura generale al livello nazionale per assicurare le giuste tutele ai lavoratori e la salvaguardia del potere d'acquisto».

Tocca al governo detassare il salario aziendale
Secondo Furlan «con un'inflazione bassa le retribuzioni possono crescere solo se si rafforza la contrattazione di secondo livello, se gli aumenti di produttività vengono redistribuiti sotto forma di incrementi retributivi. Questa deve diventare la sfida di tutto il sindacato». Poi la conclusione: «Tocca al governo detassare il salario aziendale e incentivare fiscalmente l'azionariato collettivo e la partecipazione dei lavoratori, come avviene in Germania, in modo da avere pari responsabilità nelle scelte dell'impresa, anche in vista dei processi di privatizzazione di importanti aziende pubbliche come le Poste».

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