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Marò, Ronzitti: tutto è congelato fino alla decisione del…

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dopo l’ordinanza del tribunale del mare

Marò, Ronzitti: tutto è congelato fino alla decisione del Tribunale arbitrale, ma il bicchiere è mezzo pieno

Il Tribunale internazionale del Diritto del mare di Amburgo ha ordinato che l'India e l'Italia si astengano dall'esercizio di qualsiasi forma di giurisdizione sui due fucilieri di Marina nell'attesa di una determinazione definitiva del caso da parte della Corte arbitrale. Il Tribunale non ha adottato nessuna misura sulla situazione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dal 2012 dell'omicidio di due pescatori indiani: nell'ordinanza di trenta pagine si legge che della questione debba occuparsi la costituenda Corte arbitrale. Dunque Girone resta in India e Latorre in Italia, dove è tornato per motivi di salute. Di questa complessa situazione che si trascina da anni e che ha visto fallire la via diplomatica, il Sole24ore.com ha parlato con il professor Natalino Ronzitti, docente di diritto internazionale alla Luiss e consigliere scientifico dello Iai.

Come giudica la decisione del Tribunale del mare?
«Si potrebbe dire che il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto. L'India deve astenersi da qualsiasi misura giurisdizionale o amministrativa sui marò. Il marò che è in Italia resta in Italia, quello che è in India resta in India, ma non può essere sottoposto a ulteriori misure restrittive. Tutto è congelato fino alla decisione del tribunale arbitrale. Nelle 30 pagine dell'ordinanza fra le righe si legge che l'India, se volesse, potrebbe anche decidere di liberare il marò in India.

Questa vicenda si trascina da anni, è fallita la via diplomatica, molte iniziative sono state mal gestite. Ora che è stato attivato l'arbitrato internazionale, ci sono altre vie da seguire?
Durante l'arbitrato, se si vuole, si può continuare a negoziare. E si possono anche riproporre misure provvisorie dinanzi alla corte arbitrale.

I marò godono di immunità funzionale, che significa esattamente?
A supporre che ci sia stato un illecito, perché i marò sostengono di aver sparato in mare e non contro il battello di pescatori, in questo caso l'illecito dovrebbe essere imputato all'Italia e l'Italia eventualmente dovrebbe risarcire il danno . Comunque solo lo Stato di appartenenza li potrebbe giudicare.

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