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Immigrazione: minorenne somalo morto sulla nave di Msf, arrestati gli…

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Minacce di morte ai migranti ospitati a Sondrio

Immigrazione: minorenne somalo morto sulla nave di Msf, arrestati gli scafisti

Sono stati fermati ad Augusta (Siracusa) due scafisti somali accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo il Gruppo interforze della Procura di Siracusa, erano al timone dello stesso gommone su cui viaggiava, con decine di altri immigrati, il quindicenne somalo morto a bordo della nave «Dignity 1» di Medici senza frontiere che aveva effettuato il salvataggio di 352 profughi. I trafficanti di esseri umani lo avevano brutalmente percosso e fatto lavorare in condizioni proibitive, senza acqua e senza cibo, per pagare il biglietto del viaggio. Le testimonianze dei migranti hanno permesso agli inquirenti di identificare i due indagati, che sono stati trasferiti in carcere. Sarà eseguita domani l'autopsia sul corpo del minore, che secondo i racconti dei suoi compagni è stato vittima di maltrattamenti durante la sua permanenza in Libia. Il decesso si deve, secondo accertamenti preliminari, alla complicazioni di un edema polmonare.

La storia di un ragazzo e del suo biglietto pagato con la vita

La procura di Palermo apre un’inchiesta sui 52 morti asfissiti nella stiva
Intanto la Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta, per ora a carico di ignoti, sull’ultima tragedia del Mediterraneo, con 52 profughi morti asfissiati nella stiva. L’ipotesi di reato è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio plurimo. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto Maurizio Scalia. Sui cadaveri, che stasera, intorno alle 20, arriveranno al porto di Palermo a bordo della Poseidon, verrà eseguita l'ispezione cadaverica. Operai del cantiere comunale, dell'Amg e dei servizi cimiteriali di Palermo sono al lavoro per l'accoglienza delle 52 salme. La nave svedese «Poseidon» sbarcherà anche 571 immigrati.

Dall’alba otto richieste di soccorso
Sono otto le richieste di intervento giunte dall'alba di oggi al Centro nazionale soccorsi della Guardia Costiera relative a imbarcazioni in difficoltà, cariche di migranti, dirette verso l'Italia. La Centrale operativa sta coordinando i soccorsi. Conclusi un'operazione da parte della motovedetta CP 291 di Lampedusa (Agrigento) a favore di 103 migranti che erano su gommone parzialmente sgonfio e un intervento per il soccorso di 125 migranti a bordo di un barcone in difficoltà, soccorsi da marittimi di un mercantile dirottato nella zona di navigazione dell'unità in difficoltà. Anche la nave Grecale della Marina militare sta operando a favore migranti a bordo in difficoltà.

Ieri salvati 3mila migranti nel Mediterraneo
Ieri sono stati circa 3.000 i migranti salvati dopo numerose richieste di soccorso giunte alla Centrale operativa della Guardia Costiera a Roma del ministero delle Infrastrutture. Dieci le operazioni di salvataggio.

Msf: ieri 52 persone sono morte perché non ci sono rotte legali nel Mediterraneo
Ieri si è consumata l’ennesima tragedia nel Mediterraneo con 52 persone trovate morte nella stiva di un barcone soccorso dalla guardia costiera svedese. In soccorso anche la My Phoenix di Msf-Moas che ha prestato assistenza logistica e medica: due membri dell'equipe medica di Msf sono entrati nella stiva dove hanno trovato purtroppo i corpi senza vita. «Ieri 52 persone sono morte perchè non esistono rotte legali e sicure. Questi morti mostrano che le operazioni di ricerca e soccorso sono solo un palliativo, una soluzione temporanea rispetto alla politica fallimentare dell'Europa. Il solo modo per porre realmente fine a queste tragedie è creare vie sicure e legali per consentire a queste persone, costrette a fuggire da guerre e povertà, di trovare sicurezza senza rischiare la vita», ha dichiarato Loris De Filippi, presidente di Msf Italia. Sempre ieri la Bourbon Argos di Msfha effettuato diverse operazioni di ricerca e soccorso salvando 700 persone ed è in arrivo nel pomeriggio a Vibo Valentia.

La Calabria ospiterà un cimitero per le vittime dei naufragi
La Calabria ospiterà un cimitero per i migranti vittime di naufragi. Lo ha annunciato il presidente della regione, Mario Olivero, dopo che ieri cinquanta cadaveri sono stati individuati nella stiva di un barcone diretto verso l'Italia e soccorso al largo della Libia da una nave svedese. Oliverio ha accolto la proposta avanzata in tal senso da Franco Corbelli, leader del movimento «Diritti Civili», che aveva anche messo a dispizione un terreno di sua proprietà a Tarsia, nel Cosentino.

Sant’Egidio: non abituarsi alla strage di innocenti
Non possiamo abituarci alla strage degli innocenti. La Comunità di Sant'Egidio sottolinea come sia «doloroso constatare che l'Europa e l'intera comunità internazionale non riescano a evitare la strage continua di intere famiglie nel Mediterraneo». Invece di litigare per le «doverose quote di accoglienza o, addirittura, proporre muri per difendersi da presunte invasioni», occorre intervenire al più presto «per evitare che il numero delle vittime assomigli sempre più al bilancio di una vera e propria guerra, combattuta da disperati che hanno la sola colpa di essere nati in Paesi in cui regna la violenza e la fame».

Minacce di morte ai migranti ospitati in un hotel di Sondrio
Intanto una lettera dai contenuti xenofobi, piena di pesanti insulti, è arrivata al titolare dell'Hotel Bellevue di Cosio Valtellino (Sondrio) che accoglie 72 profughi. «La missiva - dichiara l'albergatore Giulio Salvi - conteneva minacce di morte indirizzate ai migranti». La caserma dei carabinieri di Morbengo, ha fatto partire d’ufficio l'indagine parte d'ufficio, in quanto si tratta di un reato a sfondo razziale. Il mittente era indicato come un importante ex pubblico amministratore del Morbegnese risultato estraneo alla vicenda. L'albergatore, che ospita migranti dal maggio 2011, in attesa dei necessari permessi, ha da sempre organizzato corsi di lingue per i migranti, attività lavorative per la manutenzione di beni pubblici, attività di svago come partite di calcio o allenamenti nella palestra del suo hotel.

Due gommoni soccorsi a Lampedusa, dove si torna a pagare le tasse
Due gommoni carica di immigrati sono stati soccorsi dalla Guardia costiera con due motovedette salpate da Lampedusa. Sono in totale 269 le persone recuperate: 134 di loro erano su un gommone, 135 sull'altro. E gli abitanti di Lampedusa tornano a pagare le tasse, sospese nell'isola fin dal 2011 come compensazione per l'emergenza causata dai continui sbarchi di immigrati. Con un provvedimento emesso il 25 agosto, il direttore dell'Agenzia delle entrate ha fissato le modalità della ripresa degli adempimenti tributari sospesi, a eccezione dei versamenti, da effettuare con le modalità ordinariamente previste entro il prossimo 31 dicembre 2015.

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